
Il fumo sta diventando come gli alcolici ai tempi del proibizionismo, una cosa da coltivare in segrete stanze oscure, lontano dagli occhi lontano dal cuore.
Perché?
Le campagne anti fumo dicono cose giuste, invitano, in maniera forse non troppo intelligente, alla moderazione ma nonostante gli adesivi sempre più grandi (che vanno a rovinare anche le scatole degli amati Avana), si vedono in giro sempre più giovanissimi tabagisti o incalliti fumatori di vecchia data. Cosa non funziona? Forse il fatto che qualcosa di vietato è sempre più ambito e seguito? Che comunque nessuno ha il diritto di vietarci un piacere? Sì, un piacere, perché chi davvero Fuma, prova un piacere. Non esiste soltanto l’isterismo meccanico dell’accendere/spegnere/accendere che la società industrializzata ci ha imposto con i suoi ritmi. C’è un fronte di uomini che fuma per il piacere di assaporare profumi, sapori e momenti, in pace, nella solitudine del proprio salotto o con gli amici.
Non lo sappiamo cosa non funziona. Sappiamo che comunque per ogni adesivo c'è un gadget che lo copre e che il mercato si arricchisce di nuove entrate. Sappiamo che nessun ragazzo scappa alla sigaretta di gruppo. Sappiamo che il fumo fa male, come tante altre cose, se usato in modo ignorante e inappropriato. Sappiamo... sapete... sanno.
Questo articolo è banale. È molto banale. Dice cose scontate e banali. Ma crediamo che sia in linea con le leggi anti fumo e tutte le trovate anti tabacco a cui assistiamo quotidianamente.
Banali considerazioni per banali iniziative come questa riportata dall’Ansa.
Buona scelta
IBD
Stop al fumo: le marche spariscono dai pacchetti di sigarette
Australia
Il governo di Canberra annuncia una dura campagna anti-tabacco: confezioni olivastre e tutte uguali.
L'Australia, dove già vige una legislazione antifumo fra le più severe, diverrà la prima nazione al mondo a imporre che sigarette e sigari siano venduti in pacchetti «deterrenti», senza marca e di colore olivastro, il colore meno attraente secondo un'apposita ricerca, e coperti da immagini a forti tinte sui danni del fumo alla salute.
RIDURRE I COSTI
Il ministro della Sanità Nicola Roxon ha divulgato oggi la proposta di legge che mira, ha detto, a ridurre le morti causate dal fumo, 15 mila all'anno nella sola Australia, e il costo per la comunità, di circa 31,5 miliardi di dollari l'anno (circa 22,5 miliardi di euro). «La normativa rappresenta un primato mondiale e manda un chiaro messaggio che il fascino del fumo è finito. I pacchetti mostreranno ora solo la morte e le malattie causate dal fumo», ha detto Roxon, aggiungendo che «i nuovi pacchetti sono stati concepiti per essere il meno attraenti possibile e per mostrare chiaramente i terribili effetti che il fumo può avere sulla salute». Roxon ha assicurato che il governo non si farà intimidire dalle azioni legali minacciate dalle «grandi compagnie del tabacco», dopo che la British American Tobacco Australia, le cui marche includono Winfield, Dunhill e Benson & Hedges, ha annunciato che chiederà risarcimenti per miliardi di dollari. «Crediamo di avere una base legale molto forte e non permetteremo che la lobby del tabacco ci impaurisca con azioni legali», ha detto. La proposta di legge sarà introdotta in parlamento dopo 60 giorni di consultazioni pubbliche e secondo i piani dovrebbe entrare in vigore all'inizio 2012.
(Fonte Ansa)