Lo scorso giugno é stato proclamato l’Anno internazionale del rinoceronte, proprio ieri si é celebrata la Giornata mondiale del rinoceronte, e sul banco degli imputati é finito, e non a torto, il Vietnam. La domanda di corno da parte del mercato locale é una delle principali cause del bracconaggio ai danni di questa specie, nei pochi habitat al mondo in cui ancora sopravvive, in primo luogo in Sudafrica. Ma perché i vietnamiti – ma anche altri popoli asiatici – sono disposti a spendere ingenti somme di denaro per acquistare il corno di questo animale, oppure la polvere che se ne ricava?
Il rinoceronte di Giava
Perché si é giunti sino all’estinzione definitiva, nel proprio territorio, del rinoceronte di Giava, che dall’aprile dello scorso vive solo in luoghi remoti dell’Indonesia? Al di lá degli aspetti di tipo ornamentale, vedi i pugnali ricurvi che vi si possono ricavare, va segnalato innnazitutto che secondo la tradizione medica cinese – diffusa anche nel Paese limitrofo – la polvere ha la capacitá di guarire svariate malattie, dall’epilessia alla malaria. (É superfluo aggiungere che il corno, composto com’é di cheratina, ha la stessa capacitá curativa delle unghie umane, ndr).
Inoltre, tralasciando le infondate dicerie sulle proprietá afrodisiache, non va trascurato l’effetto nefasto d’una moda che sta prendendo piede tra i “giovani rampanti” vietnamiti della nascente classe media. (Continua).
(Francesco Giappichini)