In Vietnam si sente parlare sempre piú di gay e tematiche omosessuali? Sí, ma piú all’estero che in patria, verrebbe da dire. In ogni caso riassumiamo in ordine e brevemente le tappe piú recenti del fenomeno, partendo dalla considerazione che storicamente né il socialismo di stato, né tantomeno la tradizione confuciana, hanno mai alimentato comportamenti eterodossi in quanto alla morale sessuale. A inaugurare il dibattito é stato il ministro della Giustizia, Ha Hung Cuong, dichiarando alla fine dello scorso luglio che i tempi sono maturi per una riforma della legge che vieta espressamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Il primo gay pride vietnamita
E l’Esecutivo, dopo aver consultato le associazioni omosessuali locali, avrebbe giá redatto il nuovo testo, da presentare a novembre all’Assembea nazionale. Quindi all’inizio dello scorso agosto ad Hanoi si é celebrato il primo gay pride vietnamita: pochi ragazzi con biciclette, qualche cartellone e poche bandiere arcobaleno; ma quel che contava era il gesto. Infine i network della stampa internazionale si sono calati come rapaci sull’appetitoso argomento: é il caso di “Repubblica”, che sul tema ha di recente pubblicato il reportage «La caduta di Hanoi», a firma di Raimondo Bultrini.
Si tratta di un lavoro molto interessante, che prende spunto dalla storia del Golden cock pub, il piú celebre bar e centro di ritrovo gay della capitale. (Continua).
(Francesco Giappichini)