VIGEVANO (PV). Da L’Informatore parte una petizione popolare: “Aboliamo la Tares”. Gazebo in piazza il 6 e 7 aprile.

Creato il 05 aprile 2013 da Agipapress

VIGEVANO. E' c’è chi critica i giornalisti… Ebbene questa iniziativa di valenza sociale, culturale e “civica”, parte proprio da un giornalista, dal direttore de L’Informatore, Mario Pacali, che ha deciso di non restare a guardare limitandosi ad informare i lettori del suo giornale ma di fare un passo in più ed intervenire in modo diretto passando dalle parole ai fatti, evidenziando così che anzitutto, siamo tutti “cittadini”.  Ed ecco l’iniziativa della petizione popolare per l’abolizione della Tares che renderà ancora più povero il portafoglio di ciascuno di noi già sufficientemente depredato da altri balzelli e prelievi; una petizione annunciata su L’Informatore del 28 marzo scorso con un editoriale del direttore Pacali. Lo riportiamo integralmente e invitiamo tutti ad aderire a questa iniziativa andando a firmare al gazebo del 6 e del 7 aprile.
"Scendiamo in piazza. Per dire no alla Tares. Per bloccare l’ennesimo balzello che colpirà famiglie, piccole e medie attività produttive (soprattutto nel campo del commercio). Apriamo anche noi, cittadini, un fronte contro questa tassa che andrà ancor più a spremere le tasche degli italiani, mettendo in ginocchio un’economia già da tempo in crisi. Ora basta. Dobbiamo indignarci, smettere di subire in silenzio imposizioni dall’alto. Di sborsare soldi per cercare invano di salvare le casse di uno Stato di finanza che non ci offre uno spiraglio di crescita e nessuna prospettiva di sviluppo. Scendiamo in piazza. Per una petizione popolare da inviare al Parlamento, al fine di chiedere l’abrogazione della nuova tassa sui rifiuti che colpirà indiscriminatamente, un’autentica patrimoniale cieca. Scendiamo in piazza per evitare una rivolta sociale. Per far sentire la voce di comunità ormai esasperate, dove fare impresa  diventa davvero un’impresa, e con il passare dei mesi una sorta di mission impossible. L’Informatore si metterà in prima fila, a partire da sabato prossimo, 6 aprile, con un gazebo, in piazza del mercato (dalle 8 alle 14) ed un secondo nella giornata di domenica, 7 aprile, in piazza Ducale, dalle 9 alle 18. Al fine di raccogliere firme da inviare poi alle Camere, con l’obiettivo di stoppare questo ennesimo salasso, per fare in modo che si prosegua con la vecchia Tarsu. Questo è un Paese sull’orlo del precipizio e purtroppo sta solamente compiendo dei grossi passi avanti... L’economia è in ginocchio, imprese e famiglie sono al collasso, i posti di lavoro sono sempre più a rischio, il futuro è a dir poco a tinte fosche, e a luglio ci arriverà l’ennesima mazzata che appesantirà in modo notevole il già enorme carico fiscale che andrà a sommarsi all’Imu, Irpef e aumento dell’Iva. Perché questa tassa, introdotta con il decreto Salva Italia, non salverà proprio nulla, anzi sarà l’imposta  “ammazza imprese” e l’ennesima mazzata per le famiglie. Colpi di macete a suon di tasse che metteranno ancor più in ginocchio la città di Vigevano e la sua già asfittica economia. Che costringeranno piccoli esercizi a chiudere i battenti, lasciando sul campo altri posti di lavoro, senza dimenticare le famiglie, pure loro colpite da questa nuova tassa. Non occorre essere esperti di finanza per capire che stiamo affondando, che non stiamo salvando proprio nulla, ma affossando ancor di più l’Italia. Che la strada per salvare questo Paese non è certo quella del prelievo che ormai ci ha dissanguato. Servono davvero azioni forti. Che devono partire da territori come il nostro, già profondamente minati da una crisi che arriva da lontano, da ben prima del 2009. L’Informatore è pronto a fare la sua parte. Scendendo in piazza, raccogliendo firme per questa petizione popolare da inviare al Parlamento. Per dimostrare che questa non è solo la città che a scoppio ritardato si accorge che da settembre esiste un caso mense, ma una realtà che vuole davvero avere un domani. Che non intende eludere i tributi, ma che non può dichiarare fallimento perché questo Stato la sta dissanguando.” Intanto il sostegno è arrivato anche dai politici, trenta sindaci disposti a mettersi in prima linea  come si legge sul numero odierno de L’Informatore nell’articolo “Basta salassi!! Abroghiamo la Tares!” che vediamo nell’immagine.  In particolare: “Non saremo soli in questa battaglia. Poche ore dopo l’uscita in edicola dell’Informatore, giovedì scorso 28 marzo, con l’editoriale che annunciava la nostra decisione di scendere in piazza e raccogliere firme da inviare al Parlamento italiano, sono arrivate anche le adesioni di moltissimi Sindaci della Lomellina. Sempre più numerose. Ad oggi il sostegno, e la firma in calce al documento promosso dal nostro giornale, è stato garantito da: Andrea Sala (primo cittadino di Vigevano), Marco Facchinotti (Mortara), Pietro Farina (Garlasco), Lorenzo Demartini (Mede), Elena Nai (Gambolò), Alessandro Ramponi (Cassolnovo), Giuseppe Colli (Cilavegna), Francesco Chiari Gropello Cairoli), Franco Ratti (Gravellona), Silvano Colli (Parona), Giovanni Fassina (Ferrera Erbognone). A questi primi cittadini, si è aggiunta l’adesione di Ruggero Invernizzi, consigliere provinciale, in qualità di coordinatore dell’Associazione “Insieme per il Futuro”, organismo che raggruppa una ventina di sindaci della bassa. In totale, quindi, più di trenta fasce tricolori pronte a dare vita ad un cartello anti-Tares. Dalle amministrazioni alle categorie. Adesione da parte di Confartigianato di Vigevano e Lomellina. Lo ha comunicato il presidente, Stefano Bellati. «La Tares sarà una stangata, questo è certo. Che colpirà duramente le nostre imprese». Confartigianato, a partire dalla prossima settimana, metterà a disposizione moduli per firmare la petizione presso la sede di Vigevano (via Ottone 7), la delegazione di Mortara (corso Cavour 32), quella di Garlasco (presso Girani Interni, corso Cavour 93) e presso Acconciature Sesto Senso, via Cavour 15 a Cilavegna”.

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