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Crema, i comunisti escono dall’inferno ad aria condizionata: Prc fuori dalla maggioranza, no a Linea Group in borsa

Creato il 19 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Crema, i comunisti escono dall’inferno ad aria condizionata: Prc fuori dalla maggioranza, no a Linea Group in borsaIl coraggio delle proprie idee. La scelta di vita del Partito della Rifondazione comunista non è la stessa di chi passa la vita intera nelle freeway californiane, fra una stazione di servizio, un motel di lusso, da un comfort all'altro; o di chi condannato all'inferno del capitalismo finanziario si gode l'aria condizionata sorridendo nella gabbia da cui non può più scappare. A Crema Rifondazione fa quel che aveva promesso: si oppone alla scelta prefigurata dallo schema presentato dall'amministrazione Bonaldi (Pd) dopo due anni di mandato e se ne va, perché Lgh in borsa potrà essere comprata da una multiutility più grande e comunque non sarà più controllabile. E come si fa a credere che una società quotata in Borsa sia controllabile da uno o più Comuni? Il problema rimpalla su Cremona, dove l'amministrazione Galimberti (Pd con un sindaco civico cattolico) discute, analizza, si confronta con le altre città del gruppo Lgh, ma poi? "Sinistra per Cremona" che comprende l'Altra Europa con Tsipras, Sel e comitati, ed esprime l'assessore Viola e il consigliere Bonali, già "fibrilla" (verbo ormai svenduto a euro bucati ma c'è chi ama anche questo). Il comunicato.

[nella foto sopra un simbolo degli inestricabili intrecci del capitale finanziario]

No a Linea Group Holding in borsa.

Rifondazione Comunista fuori dalla maggioranza a Crema.

E' noto che da tempo i Sindaci delle città proprietarie del pacchetto azionario di Linea Group Holding (Crema, Cremona, Rovato, Lodi, Pavia) hanno costituito un coordinamento per discutere quale sia la via migliore per consegnare al mercato finanziario la società.

Le tesi che vanno per la maggiore sono due: chi pensa di quotare direttamente in borsa la holding e chi ritiene più opportuno entrare nel mercato azionario attraverso l'aggregazione con A.2.A.; in questo caso si tratterebbe più che di una aggregazione di una annessione, data la diversa dimensione operativa ed economica delle società.

Comunque sia i Comuni soci perderebbero il controllo della società e con questo la possibilità di incidere sulla qualità e i costi dei servizi, mettendo seriamente a repentaglio i diritti ed il posto di lavoro dei dipendenti.

Mentre sarebbe necessaria, in questa fase di acuta crisi economica e sociale, una maggiore consapevolezza e presenza dei rappresentanti istituzionali dei cittadini alla guida della multiutility. Se per rendere possibile questa prospettiva fosse indispensabile modificare lo statuto e i patti sociali della holding , Sindaci e Consigli Comunali avrebbero la facoltà e la legittimazione per farlo.

Quanto sia necessaria una diversa gestione di Linea Group lo dimostra la vicenda della collocazione nel mercato finanziario di 300 milioni di bond avvenuta nel 2013, ad un tasso di interesse del 4% (in ragione della certificazione poco lusinghiera BBB- attribuito dalle società internazionali di rating), tasso ritenuto remunerativo dal mercato, tanto che la domanda è stata di tre volte superiore all'offerta. Va da sé che una emissione di bond ritenuta remunerativa dagli investitori sia penalizzante per la società ed i cittadini utenti. A questo finanziamento, conseguito attraverso l'emissione di bond, bisogna aggiungere i 95 milioni di euro ottenuti dalla Banca Europea degli investimenti ad un tasso dell'1,5%. Troviamo incomprensibile che la settima multiutilty italiana per fatturato e ricavi, che conta 1300 dipendenti, che eroga servizi di primaria importanza per i quali incassa con regolarità moneta contante, sia costretta a rivolgersi al mercato finanziario per " trasferire a medio termine il debito che avevamo a breve termine" come dichiarato dal Presidente della società Alessandro Conter.

La collocazione in borsa della Società, la resistenza del Consiglio di Amministrazione a spegnere l'inceneritore di Cremona e l'apertura di discariche nel sud d'Italia, a nostro avviso, snaturano la mission della società che dovrebbe essere unicamente quella di fornire servizi efficienti a costi contenuti ai cittadini dei territori dei Comuni soci, nel rispetto degli orientamenti delle Amministrazioni Comunali.

Anche sulla questione Linea Group la Giunta Bonaldi ed il Partito Democratico confermano la loro vocazione privatistica nella gestione dei servizi pubblici. In poco più di due anni di Amministrazione è stata dismessa S.C.S. Servizi Locali e sono stati posti a gara i servizi svolti dalla società (il Centro Natatorio, i parcometri e l'illuminazione pubblica, nonostante l'attivo di gestione), è stata indetta anche la gara per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, quando le norme nazionali ed europee consentivano una gestione in house del servizio ed, infine, non si fa mistero che, a fronte di una congrua offerta, verrebbero cedute le farmacie Comunali, ragion per cui è stato bloccato dalla Giunta il progetto per la costruzione di una nuova sede della farmacia di via Cappellazzi.

E' una deriva culturale ed ideologica inaccettabile, siamo al cospetto della massiccia e definitiva liquidazione del patrimonio pubblico Comunale e territoriale. A fermare queste iniziative tese a privatizzare tutto il privatizzabile, non è bastato e non basterà il voto contrario in Consiglio Comunale: questa maggioranza è impermeabile ad ogni sollecitazione volta alla salvaguardia dei beni comuni.

Per queste ragioni riteniamo non più condivisibile la permanenza di Rifondazione Comunista nella maggioranza che governa la città, è invece indispensabile aprire da subito un confronto a sinistra affinché alle prossime elezioni comunali sia presente una lista della sinistra di alternativa al liberismo comunale praticato dal Partito Democratico e dal Sindaco Stefania Bonaldi.

Si tratta di una strada in salita, ma che è necessario percorrere con determinazione e fiducia nella intelligenza politica delle persone; pensiamo ad una " costituente della sinistra" una Syriza Cremasca plurale e partecipata, in grado di convincere buona parte dell'elettorato progressista e di riportare al voto quella parte del popolo della sinistra che da tempo staziona nella terra di nessuno rappresentata dell'astensione.

L'incoraggiante risultato elettorale ottenuto a Crema alle elezioni Europee dall'Altra Europa ed i consensi ottenuti dalle liste della Sinistra antiliberista alle recenti elezioni amministrative in alternativa al Partito Democratico ed ai suoi alleati di centro destra dimostrano "che un altro mondo è possibile".

Ha scritto il filosofo Cinese Lao Tzu "anche un viaggio di mille miglia comincia con un solo passo". Questo primo passo noi siamo pronti a compierlo.

Gli iscritti al Circolo di Crema di Rifondazione Comunista

Mario Lottaroli - Rosa Piloni - Carmine Fioretti - Rosolo Assandri


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