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Vigili precari negli uffici di Maroni

Da Brunougolini
Siamo circondati dai precari. E’ probabile che si possano scoprire anche nelle stanze del ministro del Welfare, quello che dovrebbe far rispettare norme e diritti. Precari ci sono di sicuro negli uffici centrali del ministero dell’Interno, il Viminale. Qui, agli ordini del varesotto Roberto Maroni,   possiamo trovare, addirittura, solerti vigili del fuoco. Che fanno? Fanno – spiega Salvatore Sanfilippo – i passacarte, gli autisti, gli informatici. Ma come, questi uomini che vediamo balzare negli incendi che divampano, a salvare vite e immobili, descritti dai mass media come eroi dei nostri tempi, ridotti a mezzemaniche?  Questi vigili, detti anche “discontinui” (almeno diecimila in tutta Italia) erano stati ingaggiati, a suo tempo per far fronte a eventi eccezionali, drammatici. Poi sono stati messi a fare i tappabuchi, come quelli del Viminale, essendo bloccate le assunzioni. E così Salvatore Sanfilippo è da ben 15 anni che fa il precario. Ora  coordina un’associazione insieme a Matteo Zoppi. Hanno anche un sitowww.discontinuivvf.it. 
Non hanno un contratto di lavoro vero e proprio, nemmeno un contratto a termine, scritto. Vengono “chiamati” ogni 20 giorni. Quasi un “job on call”.  All’inizio erano dei “volontari”. Gente che magari faceva altri lavori anche se è difficile con gli orari (anche quelli discontinui) di un vigile del fuoco, farsi ingaggiare da un imprenditore per altri lavori. 

Molti sono stati stabilizzati, con le disposizioni del governo di Romano Prodi. Ora, come spiega il segretario nazionale  della funzione pubblica Cgil Adriano Sgrò, il governo del centrodestra ha bloccato quel percorso. Loro, i vigili precari, hanno manifestato anche davanti a Montecitorio. Tutto nasce dal fatto che l’organico del corpo nazionale dei vigili del fuoco denuncia una carenza di oltre 3761 unità. Finora si è sopperito utilizzando i precari-discontinui. Con un costo a carico dell'amministrazione attorno ai 100 milioni di euro. E’ la cifra esatta con la quale, dice il sindacato, si potrebbe finanziare la “stabilizzazione” dei precari o discontinui o volontari.

E' un “Corpo” noto per la solerzia, il coraggio, la professionalità. Pare quasi impossibile che tali meriti non vengano riconosciuti, assegnando loro almeno un contratto stabile, un futuro dignitoso. Non si può non riflettere sul fatto che una tale situazione di disagio, di precarietà, appunto, non può non incidere sulle loro condizioni psicologiche. Scrive il sindacato “cresce in modo esponenziale il rischio per l’incolumità della popolazione e della stesse squadre di soccorso, le quali operano frequentemente al di sotto dei limiti standard di sicurezza”. Ma questo è un Paese che va così: si colpiscono i vigili del fuoco come gli insegnanti come una generazione assetata di lavoro.

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