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Villa Durante, un gioiello barocco poco conosciuto

Creato il 30 gennaio 2016 da Vesuviolive

Villa Durante, un gioiello barocco poco conosciuto

Inclusa tra gli edifici più antichi, la cui costruzione risale alla prima metà del ‘700,Villa Durante, o anche conosciuta come Villa Mirella, fa parte del grande complesso delle ville del Miglio d’oro di Ercolano. L’antica struttura fu edificata per i principi di Teora, cui seguirono i Meda, per poi divenire nell’800 proprietà della famiglia Durante.

La villa, attribuita da De Dominici all’architetto e pittore napoletano Ferdinando Sanfelice, occupa una vasta area dalla forma vagamente triangolare, compresa tra il Corso Resina, via G.Marconi e via A. Rossi. Il suo sviluppo planimetrico asimmetrico risulta, ad oggi, inalterato, fatta eccezione del piano sopraelevato e della cappella, situata nel cortile. Il piccolo luogo sacro, contenente la statua di S.Gennaro, venne realizzato anch’esso dai Durante, ne prova che al centro del timpano spezzato è posto lo stemma di famiglia, emblema che ritroviamo anche sul prospetto dell’edificio. Nell’ampia facciata si notano le coperture delle ali estreme a formare due ampie e panoramiche terrazze. Lungo la facciata si susseguono un’alternanza di decorazioni con timpani triangolari contenenti una conchiglia e timpani curvi con all’interno festoni di alloro, mentre i portali presentano solo una liscia cornice in piperno.

Al centro della facciata, come già accennato, è presente lo stemma con la scrittaDurante Deo domus est“,ed i resti di una statuina di S.Michele (una riproduzione di quella che D.A.Vaccaro sistemò sul prospetto della chiesa di S.Michele a Napoli). Per sottolineare questa devozione che i Durante avevano per S.Michele, ricordiamo che la stessa famiglia ospitò nel pianterreno l’abate Maccarone, un certosino con una particolare inventiva per meccanismi tra i quali si segnalano una carrozza automobile,un presepe con i pastori mobili e fontane automatiche zampillanti.

Per quanto riguarda il giardino, o meglio, il podere, si trova di fronte, al di là della strada regia e nella mappa del Carafa(1750) è segnalato come “Podere e Casino dei principi di Teora“. L’ingresso attualmente reca il numero civico 255 di corso Resina ed è contrassegnato da un monumentale portale, costituito da una struttura in piperno con architrave curvilineo spezzato in chiave. L’intero giardino fece parte della villa Teora fino al 1878 e passò poi in proprietà di certo Sal. Barbato,titolare della villa Testi di Valminuta.

Fonti: Giuseppe De Simone, Annapaola Amante- “Il Miglio D’Oro e le ville vesuviane di Ercolano” , Portici 2002


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