Villa Fazio per la legalità

In questi giorni ha avuto luogo il primo di tre incontri organizzati dalla commissione Lavori Pubblici del Comune di Catania, con l’obiettivo di discutere e progettare la riqualificazione di Villa Fazio, nel difficile quartiere di Librino.

Tra coloro che hanno discusso di questo progetto emergono il direttore dei servizi sociali comunali Corrado Persico, il responsabile unico del procedimento Daniele Sinito, e il direttore dei lavori Mario Monica. Ciò che è stato evidenziato e che costituisce il punto centrale degli incontri, è lo sblocco immediato dei lavori di recupero della struttura, che può avvenire solamente se si riesce a risolvere tempestivamente un problema contabile

In particolare, fino a questo momento è stato specificato che metà del finanziamento regionale, che ammonta ad 1 milione e 440 mila euro, è già stato erogato alle casse comunali e la ditta che si occuperà dei lavori ha già firmato il contratto. L’unica cosa che si deve attendere è lo sblocco, da parte della Ragioneria del Comune, di 700 mila euro già disponibili, per poter dare l’avvio ai lavori. L’obiettivo a cui si aspira è quello di vedere riqualificata la struttura entro sei mesi, in modo tale che la città ed in particolar modo il quartiere di Librino possano usufruirne come centro di aggregazione per i giovani. Infatti uno degli scopi del progetto di riqualificazione, sarebbe quello di assegnare Villa Fazio, una volta ristrutturata e dotata dei servizi necessari, ad enti no profit o associazioni di volontariato con lo scopo di rappresentare un importante punto di riferimento per i  minori del quartiere.

L’edificio era perfettamente funzionante fino al 2002, ma negli ultimi anni, una volta scaduto il progetto, la gestione della struttura è stata tolta all’associazione Villa Fazio e assegnata ad un’associazione calcistica, ma nessuna attività sportiva è mai stata realizzata. Da allora, Villa Fazio è stata mandata in contro al degrado, all’abbandono e al vandalismo. Per tutte queste ragioni è importante recuperare questo edificio, come vuole il progetto discusso in questi incontri, poiché significherebbe soprattutto togliere una struttura all’interesse della criminalità per restituirla a quella parte di città onesta, e che possa combattere la dispersione scolastica, frequente nel quartiere.

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