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Villaggio e le paralimpiadi

Creato il 03 settembre 2012 da Blindsight
VILLAGGIO E LE PARALIMPIADIPaolo Villaggio è un personaggio che ho amato sempre, da quando ero bambina: si è sempre distinto tra miliardi di comici, e mi ha sempre fatto sbellicare dalle risate, soprattutto perché esalta la realtà. Per me è un genio.
Le sue dichiarazioni a proposito delle Paralimpiadi però hanno suscitato un caos:
"La Paralimpiadi di Londra fanno molta tristezza, non sono entusiasmanti, sono la rappresentazione di alcune disgrazie e non si dovrebbero fare perché sembra una specie di riconoscenza o di esaltazione della disgrazia. La mia non è crudeltà, ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita. Sembrano Olimpiadi organizzate da De Amicis con dei "personaggini". Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle. Io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po' fastidioso, non è divertente". Ce n'é una, cieca, che fa i 200 metri in pista. Dicevano che si allena con due persone a fianco che le dicono dove andare. Tanto vale allora correre con il bastone.". 

Roba dura, basta cercare nel web per leggere le varie reazioni! La mia a proposito? Sinceramente, se potessi, mi piacerebbe non competere in uno spazio "dedicato". Non sopporto gli spazi "dedicati". Atleti disabili da tutto il mondo.., ma quale mondo? Quello che comunque mi emargina? Quello che vede un fenomeno da baraccone in ogni disabile che riesce in qualcosa? Usate gli occhi, guardate la realtà: le parole di Villaggio saranno anche una provocazione, ma non è una persona sconosciuta a dire certe cose, lo si conosce bene proprio per il suo graffiare continuamente sotto ogni strato, anche invisibile, di finzione. Lui è così, ricordatevelo anche quando da giovane prendeva a sberle la vecchia tra il pubblico che applaudiva troppo: perché tanta permalosità? Perché ha detto ciò che pensa? Meglio chi lo pensa ma non lo dice??
Sono stata felice di sentire che una ragazza ha vinto l'oro nel nuoto, il fatto che sia nata cieca però cosa cambia? Perché tanto sensazionalismo da parte della stampa e media in generale? Tutto questo esalta solo la "normalità" di chi cammina, di chi vede, ecc., dei cosiddetti "normodotati", che pensano cose peggiori guardando chi è disabile ma non lo diranno mai.
Preferisco il vecchio e cinico Paolo Villaggio allo tsunami di pietismo e "fenomenal-baracconismo", che in questi giorni ascolto da tv e giornali: finite le Paralimpiadi, il disabile è sempre il diverso, così diverso da suscitare i peggiori tra i pensieri di chi assiste in questi giorni a qualche gara, ma non osa dire.
Caro Paolo Villaggio, sei stato duro, magari non condivido la tristezza perché c'è di peggio, ad esempio i preti che cacciano via i ciechi con cane guida da una chiesa, ma voglio dirti che io non mi sento offesa, che mi hai fatto ridere come sempre, e mi auguro che un giorno tutti abbiano il coraggio di parlare in faccia come fai tu, perché è di realtà che i disabili hanno bisogno, non di un mondo ovattato che, soprattutto in questa nazione, è per pochi.

Nessuno sa più ridere, oltre a non sapersi esprimere con sincerità, questa è la verità!

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