Per me fra le "cose per cui vale la pena vivere" (per citare l'amico AMALTEO) prima di tutto ci sono i nipoti (ne ho 5, tutti maschi, di tutte le taglie, da 8 a 16 anni. Uno di loro dovendo scegliere lo strumento per cominciare a studiare musica ha scelto il sassofono, dicendo alla mamma "così il nonno sarà contento"). Poi naturalmente viene il jazz e dopo metterei la musica brasiliana (o meglio la musica e la poesia brasiliana), una passione nata negli anni '60, ascoltando Tom Jobim e Joao Gilberto con Stan Getz, il poeta Vinicius de Moraes, il grande vecchio Dorival Caymmi, poi negli anni Caetano Veloso e la sorella Maria Bethania, donna di grande intelligenza e straordinario fascino, che ostenta con orgoglio sulle copertine dei dischi il suo naso aquilino e non nasconde il trascorrere degli anni, mostrandosi a 60 anni con i capelli grigi nella suggestiva foto di Mar de Sophia (Biscoito Fino 2006).
Poi ancora Elis Regina, il ministro Gilberto Gil, Chico Buarque, Jorge Ben e Toquinho, ed infine gli straordinari gruppi vocali MPB-4, quarteto Em Cy e Os Cariocas.Per me questa musica è anche rimpianto, in quanto nel mio peregrinare per il mondo non sono mai riuscito ad approdare sulla spiaggia di Bahia, a salire sul Corcovado o a passeggiare lungo le strade di Ipanema.Eventi, circostanze, problemi di famiglia negli anni mi hanno costretto a rimandare il progetto, arrivando a un punto di non ritorno, rappresentato dall'età e dai relativi acciacchi (per essere ottimisti).Così mi consolo con i circa 300 fra LP e CD della mia collezione "carioca" e ogni tanto "switchio" (brutto, ma efficace) dal jazz alla musica brasiliana.
Oggi è uno di quei giorni, ieri sera mi sono rivisto il bel film-documentario "Vinicius" dedicato alla vita alla poesia e alla musica di quel grande poeta, cantante e musicista, e anche diplomatico, che è stato appunto Vinicius de Moraes (1913 - 1980).
Il film, disponibile solo in lingua portoghese, è un bellissimo escursus sull'opera del poeta, che rende omaggio ad una delle figure brasiliane più famose al mondo (a parte i calciatori!!!) con interviste, letture di testi poetici, ma soprattutto musica, eseguita da artisti più o meno noti del mondo musicale brasiliano.
Fra le canzoni presentate c'è anche quella che io considero una delle più belle poesie d'amore mai musicate, grazie sia al testo di Vinicius, sia alla musica di Tom Jobim, ossia Eu sei que vou te amar (Io so che t'amerò).Qui sotto ho riportato il testo originale e la versione italiana. La canzone è abbastanza nota comunque per chi non la conoscesse ho messo anche una versione in musica. Fra le diverse interpretazioni a disposizione anziché seglierne una sola, ho preferito metterne insieme tre diverse: quella dell'autore della musica Tom Jobim (voce e piano), ripetuta metà in italiano da Ornella Vanoni e metà in brasiliano da Maria Creuza, entrambe accompagnate alla chitarra da Toquinho.
Eu sei que vou te amar
Por toda a minha vida eu vou te amar
Em cada despedida eu vou te amar
Desesperadamente, eu sei que vou te amar
E cada verso meu será
Prá te dizer que eu sei que vou te amar
Por toda minha vida
Eu sei que vou chorar
A cada ausência tua eu vou chorar
Mas cada volta tua há de apagar
O que esta ausência tua me causou
Eu sei que vou sofrer a eterna desventura de viver
A espera de viver ao lado teu
Por toda a minha vida
Versione italiana di Sergio BardottiIo so che ti ameròPer tutta la mia vita ti ameròE in ogni lontananza ti ameròE senza una speranzaIo so che ti ameròEd ogni mio pensiero èPer dirti cheIo so che ti ameròPer tutta la mia vitaIo so che piangeròAd ogni nuova assenza piangeròMa il tuo ritorno mi ripagheràDel male che l’assenza ha fatto a meIo so che soffriròLa pena senza fine che mi dàIl desiderio d’essere con tePer tutta la mia vita.