Dal 22 al 25 marzo si tiene la 49esima edizione di Vinitaly, la Fiera di Verona dedicata al vino e a tutto ciò che ruota intorno all’enologia.
Consultando alcuni dati, si evidenzia che il Vinitaly conta 12.100 follower su Twitter e circa 120 mila like su Facebook. Le cantine non sono da meno e su 3439 imprese, il 94% ha un sito Web, il 96% dispone di una versione in lingua inglese ed in altre lingue europee, ma solo il 6% in cinese e solo il 3% in russo. L’export dovrebbe invece direzionarsi verso Paesi emergenti.
Uno dei laboratori di comunicazione più interessanti, presente a Vinitaly, riguarda il neuro-marketing del vino, nuova frontiera del marketing emotivo, per l’impiego di tecnologie atte a misurare l’impatto delle emozioni nella percezione del vino.
Non limitata al marketing e ai social media, al Vinitaly, le cantine hanno mostrato come la tecnologia, e nello specifico il telefonino, possa essere utilizzato come strumento anticontraffazione, grazie all’interazione con l’etichetta intelligente, dotata di microchip.
Hi-tech è anche la nuova vendemmiatrice, che controlla parametri quantitativi e qualitativi, in real time, spedendoli in cantina.
Sensori, Internet delle Cose (IoT), Big Data rinnovano l’agricoltura e la viticoltura, monitorando le caratteristiche in tempo reale.
Nel 2015, l’export del vino italiano si aggirerà sui 5,5 miliardi di euro. A Vinitaly partecipano oltre 4 mila aziende provenienti da 24 Paesi e operatori da 120 Paesi. Il benchmark del mercato secondario dei fine wines ha raggiunto 21% nell’ultimo quinquennio.
(fonte: http://www.itespresso.it)