Magazine Cucina
Tutto quello che serve è:180 g di zucchero di canna+ 50 di zucchero bianco
2 uova intere e un tuorlo
170 ml di vino rosso (la ricetta che ho trovato prevedeva 70 ml, ma a me francamente pareva una quantità irrisoria, allora ho alzato il gomito, ed ho usato una Touriga Nacional / Cabernet Sauvignon 14% -un giorno parlerò dei vini portoghesi-)
150 g di farina 00
60 g di cacao amaro (la ricetta ne prevedeva meno, ma per compensare l'alzata di gomito...)
1 bustina di lievito
cannella e semini di vaniglia ad libitum, 1 pizzico di sale
100 ml di olio di semi di arachidi (invece del burro, perché lo preferisco, in quanto rende l'impasto più soffice e lo mantiene tale a lungo).
Mescolate le polveri da una parte e i liquidi con le uova da un'altra. Non vi dispiacete troppo per il fatto di dover sacrificare tutto quel vino: va nel dolce, mica lo state buttando (anche se presumibilmente l'alcol evaporerà tutto in cottura, pazienza). Unite i due composti amalgamando bene e cuocete in forno a 170° per 40 minuti. Una volta raffreddato, spolverizzare con zucchero a velo. E' di certo più divertente se al supermercato trovate una confezione carina e vintage come quella che ho trovato io, con l'elefantino.
L'ho accompagnato con una cremina di quark e zucchero a velo (il quark è un formaggio simile alla philadelphia, meno compatto e un po' più acido) e con dei lamponi.
Domanda fatidica: si sente il vino? Risposta diplomatica: Il vino esalta il sapore del cioccolato e lascia un aroma persistente (la torta emanava dei profumi tentatori specie quando era calda...è stato un attentato continuo da quando l'ho sfornata la mattina fino alla sera quando è stata fatta fuori). Risposta del dopo cena: Se mangiate la vostra fetta la sera dopo una cena durante la quale vi siete scolati mezzo litro di vino rosso difficilmente sentirete alcunché, ma la torta scenderà bene ugualmente. Ha una bella consistenza liscia e umida. Alcuni faranno anche il bis.Risposta del giorno dopo: Si sente ed è piacevole, esalta il sapore del cioccolato ecc ecc, ma credo che come dolce sia meglio come dopo pasto piuttosto che da inzuppare nel latte.
Quindi se voleste discernere il sapore del prezioso liquido nel dolce l'ideale sarebbe gustarlo dopo una cena sobria. Non me la sento di consigliarvelo però, perché sarebbe una cena triste.
Quindi il tocco fusion della serata: l' unica foto di una fetta servita in elegante piatto di plastica, robe che una foodblogger seria si andrebbe a nascondere! Meno male che non lo sono.
(Gentile concessione di Silvia Fmv).
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