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Improvvisamente todo cambia e non per il meglio.
Brutta storia quella di Rosemary e del suo bambino. La gravidanza, un sogno che coltiva ad occhi aperti quando arriva nel suo nuovo appartamento nel bel quartiere residenziale di New York che ha sempre sognato assieme al marito che da attore sta vivendo un momento di scarsa fortuna. Qualche chiacchiera scambiata col marito, poi con una ragazza all'apparenza cordiale, una casa che non si sente propria fino a che non le si apporta qualche modifica per renderla più accogliente ma soprattutto più personale.
Ma....subito un ma.
Cominciano ad accadere strane cose: la ragazza di cui sopra si suicida sul selciato di fronte al portone del loro bel palazzo,conosce una coppia di anziani vicini che fa dell'invadenza il proprio tratto distintivo, il marito per un incredibile colpo di fortuna (o meglio di disgrazia altrui) ottiene una parte importante e finalmente può aspirare al successo e poi strani sogni...incubi inquietanti proprio per il loro essere indefiniti, come sospesi in una dimensione altra che non è la realtà nè la fantasia.
Ma è un qualcosa che arriva a influenzare decisamente la vita quotidiana di Rosemary.
E poi strani segni sul proprio corpo e su quelli del marito fino alla notizia che da tanto aspettava.
Rosemary è incinta
Tutto bene quindi. E invece no. Se in gravidanza le donne diventano floride e generalmente più belle la bellezza della felicità, Rosemary deperisce, avvizzisce come un fiore che sta appassendo per mancanza d'acqua, ha dolori lancinanti, continua ad avere strani presentimenti nonostante il ginecologo le dica che è tutto normale, tutti intorno a lei a dirle che va tutto bene mentre lei si sente sempre peggio.
La vicina le dà quotidianamente uno strano beverone, il marito ogni giorno le sembra più distante preso dalla smania di entrare nella parte che recita a teatro. E l'appartamento diventa ogni giorno che passa una specie di prigione dalle sbarre dorate in cui si è carcerati senza sembrarlo mentre coloro che si preoccupano di lei vengono scacciati o fanno strani incontri col destino.
Rosemary's baby può essere definito un thriller,un horror o anche altro ma ogni definizione appare riduttiva per un capolavoro che travalica il genere. Come in Repulsion gli oggetti che accompagnano serenamente la nostra quotidianità assumono valenze ben più inquietanti. Non c'è sangue, non c'è violenza, è tutto fuori campo e basta un taglio di capelli mascolino per la Farrow o una dose più generosa di fondotinta sulle sue guance per renderla malata, lei col suo fisico così magro, un fascio di muscoli e terminazioni nervose, diviene come per maleficio qualcosa di opposto alla gioia (anche visibile sul fisico che si arrotonda col passare dei mesi) che dovrebbe portare una gravidanza. Basta che la cinepresa la segua mentre misura a grandi passi il suo appartamento per evocare timore, basta la sequenza del sogno, quasi bunueliana ,a far esplodere dubbi e incertezze su quello che stiamo vedendo.
La gravidanza di Rosemary è come il piatto di Repulsion che ad ogni inquadratura diventava sempre più marcio: è una discesa nell'abisso, un attentato alla propria sanità mentale, un aumentare della consapevolezza che qualcosa intorno a lei non sia giusto.
La tesi del complotto, della setta dedita al culto di Satana che urla la morte di Dio, il sospetto sempre più forte che il suo ventre rechi in regalo a questa schiera di invasati il figlio di Satana, questo e molto altro si affolla nella mente turbata di Rosemary.
Polanski invece di dare certezze lavora ellitticamente sulle suggestioni , ci regala sensazioni, atmosfere, odori di zolfo ma soprattutto ci offre come a un rituale pagano sequenze di potenza visiva impressionante come quando Rosemary si aggira per casa con un coltellaccio che a malapena riesce a tenere in mano oppure quando entra nella stanza piena di gente prostrata ad adorare suo figlio (che lei credeva morto) posto all'interno di una culla nera.
Un incubo come quei due occhi rossi che ci sembra di vedere in un flash improvviso.
Rosemary's baby è un film che incute paura senza ricorrere ai soliti clichè del genere horror, lavora sull'incoscio , sulla libera interpretazione di ognuno, lascia nel dubbio perchè ogni cosa che si vede è avvolta da un alone di indeterminazione.
La sempiterna lotta tra Bene e Male è lasciata a mezza strada in un film che riscrive i canoni estetici dell'horror reinventandoli in favore della creazione di un atmosfera pesante, ossessiva,irrespirabile,con un bambino che noi non vediamo (ma immaginiamo) in una culla nera con crocifisso appeso al contrario (classica iconografia satanica).
E tutto intorno un gruppo di vecchietti che sembrano felici.
Che farà Rosemary?
Che cosa ci dice il suo urlo disperato mentre guarda all'interno di quello strano catafalco nero?
Si rassegnerà finalmente Rosemary mentre cullerà finalmente il suo bimbo riuscendo a non distogliere più lo sguardo?
Più che un film uno spartiacque: da qui è nato l'horror moderno.
( VOTO : 10 / 10 )
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