Il passato ha sempre un bel sapore. Delle cose che accadono e di alcune che ci piace ricordare. Quelle brutte, dico certe esperienze che è bene lasciare chiuse nei cassetti della memoria, non me ne voglio occupare. Che allora sì vale la regola del “ciò che è stato è stato” e non ne parliamo più. Invece certe sensazioni appaganti fanno parte dei contenuti di ogni persona e nel tempo si conservano intatte. Proust e le sue Madeleine, per esempio, quel sapore di infanzia e di sole accecante ve lo ricordate? Ecco perché sono una grande appassionata di vintage, i capi che attraversano la storia portano sempre con sé un carico di energia naturale.
Vintage mon amour e il cappellino anni trenta
Io non so a chi sia appartenuto questo cappellino anni trenta così strano. Di lui so solamente che arriva dalla Francia, intatto e prezioso come lo vedete. Probabilmente era un cappello per le feste, quando gli accessori migliori li usavano la domenica soltanto qualche ora per uscire in strada. Oppure è un regalo non apprezzato o un invenduto. Ebbene qui ha trovato casa. Fra una pianta di margherite appena arrivata, in questo autunno che sa di primavera, e una gatta che ha preso gusto a fare la modella.
Photos by Alice Rainone
Graphics by Matilde Govoni
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