E’ una notizia di stamattina, una come tante, di violenza e rabbia, di ira non sedata, di pazzia pura.
Un uomo si getta nella corsia di un autobus intimandolo di fermarsi perche’ “doveva salire”, ovviamente non siamo alla fermata, siamo proprio in mezzo alla strada, durante il percorso del mezzo.
Inizia a urlare, inizia a tirare calci e pugni al povero conducente che pochi attimi prima aveva bruscamente frenato tirandosi dietro anche gli improperi dei passeggeri. Diventa sempre piu’ violento, tutti iniziano ad avere paura, il conducente vede una macchina dei vigili urbani e apre le porte cercando di raggiungerla, l’uomo sale cercando di confondersi tra i passeggeri, e mentre gli agenti cercano di raggiungerlo ne colpisce uno violentemente, scende dal mezzo e vedo come suo unico obiettivo il conducente e lo riempi di pugni, viene fermato solo dopo un inseguimento sul corso. Era un pregiudicato, e aveva solo bisogno di un autobus.
Questo l’episodio da raccontare a tutti i miei amici che dicono che a volte e’ colpa nostra di come sia ridotta Napoli, che bisogna ribellarsi, e hanno anche tristemente ragione, ma possibile dover rischiare con gente cosi’?
Quando magari quello che ha parcheggiato a selvaggio e’ uno di questi elementi? quello che salta la fila e’ uno di questi elementi? quello che fa ogni giorno qualcosa perche’ e’ il piu’ intelligente e il piu’ furbo di tutti?
Ogni volta che vado via da Napoli un desiderio di fuggire via mi assale, un desiderio di poter vivere meglio, tra persone piu’ civili ( e miei conterranei non mi rispondete che e’ solo una piccola minoranza), di poter dare una vita migliore a Jacopo, poi la routine, le abitudini famigliari prendono il sopravvento e il tormentone del momento prende posto: “ma che ce ne foooooottttttt!!!!“.
E’ una triste realta’.