che l’assessore Alquati, come ancor più sovente procede l’assessore Amore non riamato, parli di formazione di personale qualificato fa un po’ paura. Ancora lavoro caritatevole per le cooperative cattoliche? Ma non c’è altra soluzione in questo mondo e questa arcaica città che dar soldi in pasto a chi lavora pro ecclesia? Siamo nel Medioevo cristiano che non appartiene più a nessuno: è il trionfo carnascialesco dell’ipocrisia. La consigliera caterina Ruggeri ha chiesto di individuare un luogo per ricordare le donne vittime di violenza.
Meritoriamente la polizia locale ha organizzato un corso di autodifesa con un gran numero di iscritte, ben oltre il previsto: si è passato il centinaio. Ma il comune ha ben altro per la testa: lisciare elettoralmente il mondo militare, infischiandose della “guerra strisciante” subita dalle donne, come ha detto caterina Ruggeri.
Un segnale forte da parte della popolazione. Se il comune non riesce a lasciare un segno e a compiere, non da solo naturalmente, un’opera di trasformazione culturale la battaglia è persa per tutti. Il rispetto della donna è senz’altro uno dei contrassegni di fondo di una civiltà. Segue la sintesi dell’interrogazione di caterina ruggeri (Pd) a Jane Alquati (assessore, ex Lega, espulsa, ma U. Bossi dice che tutti gli espulsi rientreranno piano piano). Nella foto sotto la ex ministra Mara carfagna (Pdl) seminuda in un noto calendario per strumentalizzare nel solito antico modo il corpo femminile: riuscirà il centrodestra, almeno a cremona, a far qualcosa di meglio? caterina ruggeri ha chiesto di prende serie iniziative per fermare la guerra in atto contro le donne. Jane Alquati si muoverà? L’8 marzo cui si appella l’assessora è abbastanza retorico.
Interrogazione presentata in data 19 novembre 2012 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Caterina Ruggeri) circa un concorso di idee per ricordare le donne vittime di violenza.
Premesso che non è più accettabile il silenzio e l’indifferenza delle istituzioni in tema dei “femminicidi”; richiamata l’iniziativa promossa il 30.10.12 da questo Comune sul tema che ha visto interessanti relazioni di suoi operatori, funzionari e dirigenti, ma caratterizzata dall’assenza di una proposta politica e dal silenzio dei suoi rappresentanti (assenti sindaco e assessore alle Pari Opportunità). Ricordato l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nel novembre 2010, con il quale si condivideva la volontà di individuare nella nostra città un luogo pubblico per ricordare le tante donne vittime di violenza, un luogo riconoscibile, come avviene per le altre vittime di guerre per le quali si
moltiplicano soluzioni e attenzioni, nel quale ogni 25 novembre si possano ricordare le tante donne che nel mondo hanno subito violenza e le tante che sono morte per questo; un altro ordine del giorno sul tema, discusso nel maggio scorso, nel quale l’Assessore alle Pari Opportunità si era impegnata a portare l’argomento in una apposita commissione consiliare, mai convocata; che a tutt’ oggi sono 108 le donne ammazzate da mariti, compagni, padri, fratelli, uomini conosciuti, senza dimenticare che queste morti violente attraversano il nostro paese e sono trasversali ai territori e alle condizioni sociali. Evidenziato che tale definizione di un luogo da dedicare, sarebbe una risposta importante al silenzioso lavoro che viene svolto dai Centri Antiviolenza, dagli operatori dei Servizi Comunali, della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine, oltre che riconoscere che si tratta di una guerra quotidiana, sottile e strisciante, interrogano il Sindaco e l’Assessore alle Pari Opportunità per conoscere: le ragioni che, a distanza di due anni, non hanno portato a individuare uno spazio da dedicare alla giornata del 25 novembre, mentre abbiamo assistito alla posa di diversi monumenti e/o iniziative a ricordo di vittime di guerre passate e recenti e grande attenzione alle loro associazioni; quali iniziative sono in campo a sostegno dei Centri Antiviolenza e quali solleciti interistituzionali vengono rivolti alla Regione Lombardia affinché la stessa dedichi risorse a tali centri; se, in assenza di decisioni circa il luogo da dedicare alle vittime di violenza, questa Amministrazione non intenda proporre un concorso di idee tra le scuole e/o tra gli artisti dell’ Associazione A.C.C. per elaborare un logo, un soggetto grafico, un monumenti che rappresenti il femminicidio, una realtà che attraversa violentemente il nostro paese e nostri territori e che vede le donne vittime di questa guerra senza scampo, perché guerra è, anche se non vengono usati missili, né carri armati, né caccia bombardieri.
All’interrogazione ha risposto l’assessore Jane Alquati: Questa settimana sono in programma numerose iniziative in vista dell’8 marzo, in ogni caso sono importanti soprattutto azioni concrete come quella da poco terminata che ha visto il coinvolgimento di numerosi partner e che ha portato alla formazione mirata agli operatori attivi sul territorio. Da parte della Commissione toponomastica vi è la massima disponibilità ad individuare un luogo adeguato da dedicare alla donne vittime di violenza. Infine, dal 2009, le scuole sono state coinvolte in numerose attività volte a sensibilizzare i giovani sulle violenze, sia fisiche che psicologiche, sulle donne. Stiamo realizzando azioni concrete.
La consigliera Caterina Ruggeri ha auspicato che venga individuato quanto prima un luogo idoneo.