Ecco l’ascensore sta arrivando, la porta si apre e…cosa potrebbe apparire? Io che lo uso quotidianamente, non vi nascondo che nell’attesa ho fantasticato diverse situazioni, da quella più romantica di uno sconosciuto bellissimo che appare di lunedì mattina a quella più sinistra di un cadavere… poi giorni fa, su Youtube, mi sono imbattuta in un video dal titolo “Elevator Murder Experiment” accompagnato da un interrogativo: cosa fareste se incappaste in un omicidio in corso?
Ed ecco le persone che appaiono nel filmato, al momento di salire a bordo di un ascensore, si trovano davanti a due uomini che lottano, mentre uno cerca di strangolare l’altro. Quello che scopro è che si tratta di un ambient prodotto per promuovere il film “Dead Man Down“. Il video cattura l’attenzione dello spettatore e mostra persone messe nella stessa situazione dei protagonisti del film uscito il 14 marzo: Victor (Colin Farrell) è il braccio destro di un capomafia di New York in cerca di vendetta. Sulla sua strada incontra Beatrice (Noomi Rapace), una donna misteriosa che nasconde un segreto inconfessabile e che conosce a fondo il passato di Victor. Un thriller ad alta tensione sui pericolosi incroci del destino di due persone accecate dalla sete di vendetta.
http://www.youtube.com/watch?v=qo6Jzh7SHRA
Si tratta dell’ennesimo caso in cui il cinema Hollywoodiano intraprende una campagna di promozione puntando sulla comunicazione virale e low cost.
Una scelta efficace e di successo che ripropone la formula di una situazione insolita che mette in scena happening e performance con l’obiettivo di far entrare direttamente il potenziale spettatore nell’evento ambiente.
La potenza del marketing virale si traduce in buoni risultati al momento di uscita del film ma soprattutto, nelle novità che contagiano il web attraverso blog, link e video, in un passaparola continuo e legato all’effetto buzz.
Ed è così che questo video ha colto l’attenzione anche a chi ci si è imbattuto per caso come me. Intanto la porta del mio ascensore si è aperta, dentro non c’è nessuno, entro e fino al settimo piano ho tempo per immaginare cosa avrei fatto io…e magari pensare a quando andare a vedere “Dead Man Down”.
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