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Virginia, lo stato razzista del sud degli stati uniti, che vuole la secessione da washington

Creato il 22 aprile 2010 da Madyur

“Aprile è il mese in cui il popolo della Virginia si unì ai Confederati d’America nella guerra di quattro anni per l’indipendenza..”. Così inizia la dichiarazione che ha infiammato gli animi , avvelena il dibattito politico, e riporta gli Stati Uniti indietro di 150 anni. E’ legittima il sospetto che una parte della nazione non accetterà mai un nero alla casa Bianca , fino a cavalcare il secessionismo.

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Quella dichiarazione porta la firma dell’attuale governatore della Virginia , il repubblicano McDonnell . Il 56 enne è considerato l’astro nascente dei repubblicani , un possibile candidato alle elezioni del 2012.

La dichiarazione è nata durante le celebrazioni storiche della guerra di secessione. Mc Donnell ha riaperto una ferita antica. Il repubblicano non parla mai di schiavismo , ma la sua è un’omissione sintomatica , nello Stato che combatté coi Confederati del Sud per difendere il suo diritto a usare i neri come proprietà privata.

Nella Costituzione della Virginia era sancito il principio che “Uno schiavo vale i tre quinti di un essere umano”. Lo storico Bright denuncia “E’ ripartita l’insidiosa campagna revisionista per cancellare lo schiavismo dalla storia dell’America , e riscrivere la vicenda del Sud come una nobile battaglia in difesa dei diritti degli Stati locali contro un oppressivo governo centrale”.

L’ex governatore democratico della Virginia , Tim Klaine, è d’accordo sulla gravità di quel silenzio “Nella storia di quella nazione c’è una delle più orrende privazioni dei diritti umani”. Cancellarla dalle celebrazioni è intollerabile in uno Stato che ha il 20% degli afroamericani e che fu il primo a eleggere un governatore nero , nel 1989.

Benjamin Jealous , presidente della National Association for the Advancement of Colored People ( la più importante organizzazione degli afroamericani) è convinto che si tratta di rigurgiti nostalgici “ Lo scandalo della Virginia va collegato ad altre cose che accadono in America in questi giorni. Ci sono Stati che vogliono togliere dai libri si storia nelle scuole la battaglia per i diritti civili dei neri. E poi ci sono i cortei del Tea Party Movement. Tutto converge per ricacciare i neri al rango di cittadini di seconda classe”.

Ormai la destra populista è razzista in America. La base della destra , contraria alla riforma sanitaria voluta da Obama, urlò insulti a due deputati neri mentre entravano in aula. Contro uno di loro , John Lewis, un eroe delle battaglie degli Anni Sessanta , le telecamere registrarono dalla folla l’epiteto Nigger. Nello stesso Tea party il 99% sono bianchi , che ospita al suo interno una robusta rappresentanza (32%) di birthers convinti che Obama è nato in Kenya e non in America.

L’esponente del negazionismo ,dello schiavismo, che ha convinto il governatore è Brag Bowling , capo dell’Associazione The Sons of Confederate Veterans. La ragione sociale del suo movimento è onorare la memoria degli antenati , impedire che i vinti siano dimenticati. Lui va oltre “La guerra di 150 anni fa va ribattezzata come l’Aggressione del Nord. Una conquista coloniale”.

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In Virgina molti credono che il Nord capitalista dalla vittoria nel 1865 ha imposto i suoi valori materialisti , ha umiliato il Sud. Su questo risentimento si innestò la feroce reazione contro le conquiste degli Anni Sessanta : i diritti civili ai neri , dal voto alla scuola.La storica Elizabeth Hale dell’Università della Virginia avverte che qualsiasi organizzazione che si battezza Confederate adesso “… sono imparentate con quelle c he dopo la fine della guerra si riorganizzarono con bande del Ku Klux Klan”.

Ma La Virginia non è l’unica ad essere contro il governo di Washington. Molti Stati del Sud governati dai repubblicani vogliono fare secessione sulla riforma sanitaria su Obama . Perfino in Oklahoma , l’assemblea legislativa locale vuole creare una milizia armata per difendersi contro le interferenze del governo di Washington.


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