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Virginia lozito: una giornalista che dovrebbe vergognarsi (a proposito della strage norvegese, di videogiochi e cazzate)
Creato il 25 luglio 2011 da EldacarMa si, cominciamo a fare nomi e cognomi quando si può, che ogni tanto ci vuole. Di giornalisti incapaci parlavo qui all'indomani della strage in Norvegia e poi sulla scia dell'entusiasmo (o della depressione, dipende da come la vedete) mi sono imbarcato in un'altra cogitazione relativamente a un'altra questione che poppa ciclicamente da anni, che forse la signora farebbe bene a leggere un momentino.
Come dicevo, è inutile starsi a scaldare troppo davanti alle solite situazioni ma effettivamente, ogni tanto, si va veramente oltre. Questo scandaloso servizio della giornalista, oggetto di questo topic, è infatti andato in onda sul TG1, tanto per sottolineare quanto la differenza con uno Studio Aperto qualsiasi, proprio non ci sia (anzi, li almeno ci sono 10 minuti di pere di Belen, non queste fotoniche cazzate).
Riassumendo: Anders Behring Breivik non ha ucciso quasi 100 persone perchè era un malato di mente estremista ma perchè giocava a Modern Warfare. Io mi domando e dico, come cazzo si faccia ancora a far passare un pezzo del genere nel 2011, senza farsi due domande (che poi qualcuno gli supervisionerà il lavoro a questa qui, penso, quindi lei è solo uno dei superficialissimi e ridicoli responsabili di questo scempio).
Io mi domando e dico come sia possibile che ad oggi nessuno abbia ancora posto l'accento sulla cristianità di questo balordo, che ha sparato in nome di Dio, motivo per il quale, per la proprietà transitiva, adesso i norvegesi avrebbero tutto il diritto di piazzarci un paio di bombe intelligenti in Vaticano come hanno fatto gli americani in Afghanistan (solo che li non c'è il petrolio ma i vecchi con le scarpette di Prada e gli anelli d'oro che amano molestare i bambini).
Io mi domando e dico come possa una persona ragionevole mettere insieme una così imponente massa di stronzate tutte in una volta e spacciarle pure per informazione senza vergognarsi.
Io mi domando e dico come mai non abbia pensato, nella sua follia e completa ignoranza, alla musica classica come motivo scatenante di cotanto odio. Del resto, pure ad Hitler piaceva.
Comunque tutti i serial killer degli ultimi 15 anni hanno mangiato una volta da McDonald's: comincerei a pensare che siano i loro panini. Oppure il citofono di casa: tutti gli squilibrati hanno un citofono, cazzo.
Che schifo. Vergogna. Ignoranti.
Buttatelo il tesserino.
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COMMENTI (1)
Inviato il 17 settembre a 10:09
virginia lozzito dovrebbe vergognarsi. incapace, raccomandata, e adesso nei suoi servizzi si permette anche di dare ai videogiochi la colpa di intere stragi... cara Virginia, ma come fai a parlare male di un argomento (i videogiochi), senza nemmeno conoscerlo minimamente ? senza neanche informarti un po, prima di scrivere lo speech del tuo servizio???questa "giornalista" (se così si puo chiamare) non sa nemmeno che esiste già un sistema in europa chiamato PEGI che regolamenta le varie età per la destinazione in commercio dei vari videogiochi. Questo titolo è dai 16 anni in su, quest' altro titolo è dai 18 in su, questo invece è adatto dai 9 anni in su, ecc... Questo sistema vieta ai negozianti di vendere i videogiochi a ragazzi di età inferiore a quella dichiarata dal bollino PEGI sulla copertina ? cosa vuole di piu ? ma i genitori dovranno anche loro controllare un minimo a cosa cavolo giocano i figli, o dobbiamo interamente delegare l'educazione della prole ai governi ed alle leggi ? ed ancora: breivik era un malato fomentato militarista seguace di dottrine assurde, lettore di libri allucinanti, seguace di teorie fuori da qualunque normale corrente di pensiero, con una storia famigliare allucinante, figlio di una società malata. e con tutte queste cose, la colpa del suo recente operato omicida a chi è da attribuire ? AI VIDEOGIOCHI, OVVIAMENTE !!!! Virginia vergognati, sarebbe ora che nelle redazioni entrassero dei giovani capaci volenterosi e competenti, e basta con questi raccomandati incapaci che si permettono anche l'ardire (durante lo svolgimento della carica di giornalista che immeritatamente ricoprono) di giudicare publicamente argomenti che non conoscono affatto. basta raccomandati, basta inetti... a dare le notizie alla gente ci vogliamo gente competente e imparziale, e sopratutto meritevole del posto di lavoro che ha.