Magazine Diario personale

Virginia Woolf ,Al Faro

Da Silvy56

Virginia Woolf ,Al Faro La primavera senza una foglia da scuotere, nuda e splendente come una vergine fiera nella sua castità, sdegnosa nella sua purezza, fu distesa sui campi, con gli occhi spalancati, e attenta e completamente incurante di ciò che facesse o pensasse chi la guardava...All'avvicinarsi dell'estate, quando le serate si allungavano, ecco che agli speranzosi, agli attenti, che camminavano sulla spiaggia agitando l'acqua di una pozza, apparvero fantasie tra le più strane - carne trasformata in atomi che volavano sospinti dal vento, stelle che si accendevano nei loro cuori,scoglio, mare, nuvola e cielo portati lì apposta per riunire all'esterno le parti disperse della visione interiore. In quegli specchi, le menti degli uomini, in quelle pozze di acqua tremante, nelle quali le nubi mutano in eterno e le ombre si formano, i sogni persistevano, ed era impossibile resistere alla strana intimazione che ogni gabbiano, fiore, albero, uomo e donna, e la stessa terra bianca sembravano proferire (ma ritirare subito di fronte a una domanda): che il bene trionfa, la felicità prevale, l'ordine regna; o resistere alla tentazione fortissima di spaziare qua e là in cerca di qualche bene assoluto, qualche cristallo d'intensità, lontano dai piaceri conosciuti e dalle virtù familiari, qualcosa di alieno ai processi della vita domestica, qualcosa di unico, duro, luminoso, come un diamante nella sabbia, che rende sicuro chi lo possiede.

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