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Virus del cancro nel vaccino anti-polio: la Merck confessa. Negli anni Sessanta.

Creato il 13 settembre 2013 da Alessandrodiele

Siringa vaccino

Parliamo rapidamente di una notizia diffusa in questi giorni da vari sedicenti portali di “controinformazione” (LoSai.eu, AltraInformazione, Signoraggio.it, ecc.). L’azienda farmaceutica americana Merck avrebbe confessato che nei suoi vaccini anti-polio c’erano state tracce dell’SV40, un virus in grado di causare il cancro.

A sostegno della notizia, c’è una videointervista rilasciata allo storico della medicina Edward Shorter dal rinomato microbiologo Maurice Hilleman, che ha a lungo lavorato alla Merck, per la quale ha sviluppato numerosi vaccini. Questa intervista, ci dicono i controinformatori, è stata prontamente censurata: è stata tagliata dal libro The Health Century (scritto da Shorter stesso), dove era stata originariamente pubblicata, ed è ora disponibile solo grazie al documentario In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism, «prodotto e creato liberamente dalle associazioni di tutela dei consumatori e dall’esperto di salute pubblica, Dott. Leonard Horowitz».

Si tratta di una scoperta talmente recente che il video è del 2007, il documentario cui fa riferimento pure e il libro The Health Century è stato pubblicato addirittura nel 1987 (e anche se non c’è l’intervista a Maurice Hilleman si parla diffusamente del vaccino antipolio e di tutte le sue magagne, come si evince da questo estratto del libro in inglese). Inoltre, il dottor Horowitz che ha prodotto il documentario non è propriamente un “esperto di salute pubblica”, quanto piuttosto un ex-dentista che si proclama guaritore e profeta (basta vedere il suo sito web personale per capire un po’ il personaggio e diffidare).

Divino Otelma

Tipo…

Ma allora è tutta una bufala? No, non esattamente. Più che altro, non è una notizia e non c’è quasi alcun segreto in proposito. La storia della contaminazione del vaccino antipolio risale agli anni Sessanta, è stata molto dibattuta all’interno della comunità scientifica, ed è talmente di dominio pubblico che se ne parla pure sulla pagina di Wikipedia del virus SV40.
Fu un tragico errore, ma nel momento in cui si svilupparono gli strumenti per identificare il virus (presente in quantità molto basse e quindi difficilmente rilevabili) i vaccini furono tolti dal commercio e non risultavano tracce di SV40 nei controlli fatti sui campioni dei vaccini posteriori al 1962. Intanto il danno era fatto, però c’è da dire che:
1) Il vaccino rimase in commercio in Europa e in America per otto anni (tra il 1955 e il 1963) e secondo alcune fonti anche meno. Ricerche recenti hanno dimostrato che c’è la possibilità che in Africa, Giappone e Cina e nei paesi dell’ex URSS la distribuzione sia continuata fino al 1980, ma dire che è per questo che negli ultimi 50 anni è aumentato il numero di tumori, come riportato negli articoli dei siti di “controinformazione”, mi pare molto azzardato.

Anche perché: 2) Il virus SV40 è solitamente considerato potenzialmente cancerogeno, ma spesso rimane nell’organismo in uno stadio latente senza sortire alcun effetto. Anzi, a dirla tutta la comunità scientifica è abbastanza divisa sul tema: alcuni ricercatori sostengono tuttora che non ci sono prove a sufficienza per dimostrare che il virus causi tumori negli esseri umani.


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