Così come poco ho apprezzato la presenza del Presidente della Camera di Commercio di Fermo alla celebrazione montegranarese della commemorazione dei Caduti di tutte le guerre, che poteva al massimo rappresentare le vittime della crisi, partite IVA perite a causa dell’inettitudine della nostra classe dirigente anch’esse cadute in guerra, in una guerra ben diversa ma sempre in combattimento, ho notato e apprezzato l’intelligenza politica e umana di Gastone Gismondi che oggi, in piazza Mazzini, non c’era.
L’assenza dell’ex sindaco si è senz’altro notata, quasi in contrasto con il presenzialismo, al quale dovremo purtroppo abituarci per i mesi a venire, di altri politici di ex-maggioranza e di ex-opposizione, e di altri ancora ex tra gli ex. Eppure essa è da sottolineare positivamente. Il palcoscenico politico era senz’altro invitante, con bambini, genitori, forze armate e cittadini più o meno patrioti. Ma Gismondi è stato intelligente e sensibile a non farsi vedere. La sensibilità è in direzione di una discrezione poco comune in chi si candida alle elezioni: dopo il clamore dei giorni scorsi, tra la sfiducia e il botta e risposta tra lo stesso Gismondi e Basso, non apparire è stata scelta saggia, soprattutto per non contrastare l’immagine del Commissario Prefettizio che, tra l’altro, ha condotto egregiamente. L’intelligenza è proprio nel puntare sull’assenza, che si è notata senz’altro di più di quanto si sarebbe notata la presenza. Solo che quest’ultima sarebbe stata per molti forse fastidiosa. Mentre il non esserci è un punto a favore. Dopo lo scivolone dell’incontro con Alemanno, stavolta un plauso a Gastone.
Luca Craia