Il magnate Prokhorov, quando ha capito che Melo Anthony non voleva sentire di andare ai Nets, ha virato, e secondo me in maniera ancora migliore, su quello che probabilmente è il top nel ruolo di regista (non si offendano Chris Paul e gli altri…). Deron è il Jason Kidd del nuovo millennio, un giocatore dominante anche fisicamente, che ha la testa di leader e che finalmente è pronto per essere l’uomo franchigia.
Se ricordate quando Kidd arrivò a New Jersey trovò una situazione border line ma fu grandioso a riuscire a trasformare quel gruppo in una realtà che raggiunse due Finals consecutive. Con questo non voglio dire che i Nets tra un anno o due saranno da titolo, ma ripartire da Williams è tanta roba. A Londra già parlava da leader, da guru della squadra, un gruppo giovane e con margini di crescita, che lui deve trascinare. Nelle prime gare con la nuova maglia ha sfornato cinque doppie doppie di fila, facendo segnare chiunque e senza però tirarsi indietro quando c’era da fare canestro in prima persona. Il suo contratto scadrà nel 2012 quindi la prossima annata sarà decisiva per trattenerlo e renderlo l’uomo immagine per lo sbarco nei Nets a Brooklyn. Per quello che mi è sembrato, Deron sembra molto convinto della realtà e del progetto di Prokhorov.
Anche il resto della squadra sembra molto adatto a giocare con e per lui. Gli elementi che più mi hanno impressionato sono Vujacic e Humphries. Lo sloveno continua ad essere “the machine” e con un playmaker del genere deve solo farsi trovare libero per tirare, perchè in qualche modo la palla gli arriva coi tempi sinfonici. Dal vivo il suo rilascio è apparso fin troppo rapido, con una meccanica favolosa e infatti spessissimo ha fatto canestro. Potrebbe essere quello che Korver era ai Jazz. E Williams sembra fidarsi molto di lui, così come di Humphries. Oltre ad essere famoso più per le frequentazioni con Kim Kardashian, Kris ha mostrato un’incredibile intensità sul campo, dominando a rimbalzo sui due lati, e facendosi sempre trovare al posto giusto al momento giusto per mettere punti importanti. La difesa molle di Toronto avrà fatto la sua parte ma Humphries è davvero uno tosto, un soldato pronto a disposizione del suo leader.
E poi ci sono gli altri, tutti più che discreti giocatori. Dai polivalenti Outlaw, Morrow e Damion James (quest’ultimo è un rookie e si sta meritando lo spazio che il coach gli concede) ai registi Farmar e Sundiata Gaines (l’ex canturino decisivo nella vittoria della prima sfida) fino al centro di riserva Petro. Secondo me il roster è molto interessante: probabilmente sono ad una guardia con punti nelle mani e ad un’ala forte con atletismo e pericolosità realizzativa per essere una big dell’est. Di sicuro il futuro è roseo e sono certo che Prokhorov farà di tutto per diventare prima possibile il primo proprietario non americano a conquistare il Larry O’Brien Trophy.