Magazine Diario personale

Vita.

Da Sorellajc
Vita.Sono in una fase strana, eccitante ma anche angosciante, forse perchè, finiti questi due esami c'è la preparazione della tesi, poi gli ultimi esami di rito e a luglio la laurea.
E poi il vuoto.
O meglio, è acclarato che tenterò il concorso per il dottorato a Venezia, Milano e Padova, e c'è anche una probabilità non infinitesimale che mi prendano, ma, il problema serio non è accedere al dottorato di ricerca (con borsa, sennò i 1000 euro al mese me li devo fare come escort), quanto come, dove ed in che modo vivrò questi prossimi 3 anni.
Sogno molte cose.
Partendo da quelle più (simil)realistiche, vorrei poter vivere da sola, in un bel monolocale, o addirittura in un bilocale, magari a Milano, magari prossimo al centro, poterlo poi decorare un po' e strutturarlo in modo che sia la mia oasi di preghiera germanotta al ritorno dai futuri corsi di yoga, thai-chi, e sfondamento in palestra.
E già qui i SE la fanno da padrone:
- se prenderò il dottorato,
- se lo prenderò con borsa,
- se lo prenderò a Milano,
- se troverò casa (e dove troverò casa? E, troverò una casa adeguata? E, mono o bi-locale? Da solo o in condivisione? Sempre SE troverò un coinquilino decente, magari che già conosco),
- se la casa sarà sufficientemente vicina a palestra (magari nuova, SE la trovo con la qualità prezzo dell F.F. ma senza l'obbligo di vendere un rene per farsi fare la scheda) e luogo di lavoro/università,
- se tra affitto, palestra, libri e trasporti riesco ad arrivare a fine mese,
- e se, oltre ad arrivare a fine mese, riuscissi anche a permettermi qualche lusso e a cominciare a rifondere i soldi che mi sono stati prestati (ok, sono parenti, ma cmq li rivogliono),
[Tutto questo, ovviamente, solo SE decido di stare a Milano, ovviamente SE avrò preso il dottorato lì.]
Invece se prenderò il dottorato a Venezia o a Padova, sono già angosciato dal festival di turbe mentali che regna ormai nella mia iper-cattolica famiglia, quella per cui sono diventata suora, ma anche quella per cui me ne sono andata a tacchi levati.
Per non parlare della noia dell'essere relegati in culo al mondo, senza nè metro nè tram, dovendo condividere l'auto (le 2 auto) con madre e sorella, lontano da qualasiasi cosa che abbia odore di cazzo o di frociata persistente. No, non ce la farei, 6 mesi e discendo all'inferno e mi accoppio direttamente con Lucifero, che scommetto tra l'altro essere un grandissimo manzo!
Infine, stare a Padova/Venezia (sempre SE mi danno il dottorato, ecc.), e di tentare di vivere da sola a Mestre o a Padova (dove qualcosa di gaio pare esserci),ma non automunita, in città che a Milano possono solo fare un pippa, con costi cmq ingenti, bhe, somiglia più ad un suicidio che alla salvezza.
E questi sono solo quelli semi-realistici (tralasciando l'eventuale obbligo di trovare un lavoro poraccio in assenza di dottorato, e per giunta di stare tassativamente a casa coi miei: meglio un cactus nel culo!).
Anyway, ora, perchè è importante, volevo parlare di quelli irrealistici, i famosi sogni a Ray Ban aperti.
Mi sento, non so come altro dirlo, di essere destinata a fare qualcosa di grande (fosse anche un circo per sordomuti superdotati) ma sono alquanto frustrata dal non vedere chiaro di fronte a me; non so se mai incontrerò le persone giuste per dare vita (o anche solo confessione) ai miei sogni, ai miei progetti più assurdi, temerari e folli.
Insomma, dico solo che vorrei poter dare vita sul serio al Cappellanesimo, con tanto di convento in affitto e usato a mo' di collegio universitario, in una via di mezzo tra la vita in comune monastica e quella delle comuni hippie degli anni 60', con tanto di regole di vita, di libri da leggere, di pratiche di sorellanza e di Manzo Discount mensile.
Ecco, giusto un attimo fuori di testa.
Andando un po' più sul concreto, mi basterebbe anche solo poter cominciare la mia carriera di maga-travesta, conoscendo le persone giuste (e questo, ovviamente non vuol dire farsi incatenare a Obelisco del Tiranno mentre sette troie incappucciate mi frustano invocando la Binetti e facendo a fette capretti neri sgozzati di fresco) e foggiandomi degli oggetti più inusuali che riesco a trovare.
Ok, la magia e il travestitismo non so quanto possano fare un argomento unico, ma mi spiego; vorrei poter trovare dei negozi dove vendano cose estremamente di classe, tipo vestiti dell'800, fatti di raso, di seta e di lino, tessuti pregiati, orecchini di ferro ossidati con taglio triangolare e ricami interni, occhialetti tondi d'ottone tipo quelli di Jhon Lennon, e una parrucca tipo quelle dei nobili del 700, lunga e boccolosa, ma magari grigia, o nera, tipo Capitan Uncino, una parrucca maschile.
E poi una femminile, riccia, e un vestito da officiante d'oro, orecchini triangolari e una lunga catena dorata al collo, per non parlare di un vestito da sera dello stesso colore, magari brillante, lunghissimo e con inserti bordeux, o di giacche nere di pallettes con le spalline a punta e pantaloni neri a zampa in cleberrimo coordinato.
Il fatto è che non vorrei sputtanare in discoteca (oddio, anche, ma come divertimento e non come lavoro), vorrei piuttosto cene esoteriche con dignitari d'alta classe, rampolli della società bene e intellettuali mentalmente deviati, geni di incommensurabile intelligenza ed eleganza; o almeno vivere nel mio appartamentino, coltivare un giardino di erbe officinali, disegnare pentacoli, fare yoga e vivere la mia vita con le persone più adeguate.
Lo so che è pura, purissima follia, ma vestita di stracci vecchi di anni in mezzo a gente mediocre che non sa neppure cosa voglia dire sentirsi un aliena in mezzo ad un branco di cavernicoli è una tortura che ti consuma giorno dopo giorno!
Ah, gioisco nel vedere il nostro Pigoz troneggiare finalmente nei miei followers abituali.
Qualsiasi comunione di idee o profferta di follia comune sarà apprezzata e tenuta nella più alta delle considerazioni.

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