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Vita da bambinaia: giorno 35, il "theatre boy" e la fine della penultima settimana.

Da Sorellajc
Voi non sapete, ma la mia piccola bolgia personale, ovvero i mitici quaranta che sono destinata a sorvegliare, è tra le più eterogenee che esistano e anche sotto tutti i punti di vista: etnico (cinesi, giapponesi, bangladeshani, rumeni, moldavi, americani e figli di madre ignota), mentale (bambini con molto, medio, poco o leggero ritardo mentale, bambini con problemi comportamentali e bambini con problemi con l'autorità) e dulcis in fundu comportamentale (dai furbi agli scemi, passando per quelli perfidi per approdare a quelli che sembrano avere problemi mentali ma in realtà non ne anno..almeno così dicono).
Il mito di oggi è un tale del Bangladesh, un certo Faim (con o senza l'acca) che picchia la qualsiasi, rompe a chiunque e poi riesce a farsi difendere dagli aiuto animatori, che, vista la rissa (ma non il suo inizio), separano le sue vittime da lui.
Ma non è nè di questo nè del tentato linciaggio dello stesso da parte di tutti gli altri bambini (almeno quattro volevano terminarlo...insieme), ma del fatto che se qualcuno riesce per caso a sfiorarlo questo parte in una recita che neanche Greta Garbo.
Puro teatro lirico: pianti, stridore di denti, sbattere di piedi, il tutto disteso modello sirenetta in una che non può che essere chiamata scena madre.
Risultato?
Una volta scoperto il meccanismo...bhe, lasciamo semplicemente che lo picchino, almeno un po'.
La cosa bella, ultima ma non ultima, è che oggi, giorno 35, è finita anche la penultima settimana.
Evvai così.
Tra una settimana vado a fermare l'appartamento, a tagliarmi i capelli e poi mi ricoverano...

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