«Nico?»
«Mmm…?»
«Come hai deciso di diventare scrittore di romanzi porno?»
Un gemito soffocato, un singulto, come qualcuno a cui sia andata di traverso la saliva, e Nico dovette raddrizzarsi colto da improvvisi colpi di tosse.
«Non… Non scrivo porno! Sono romanzi erotici!»
Marta si chiese se ci fosse davvero differenza, ma lasciò stare la domanda.
«Beh, è comunque insolito.»
“Vite sospese” è un thriller paranormale arrivato nelle mie manine grazie all’infinita gentilezza di Alessia Litta, l’autrice che mi ha concesso l’onore di leggerlo. Generalmente l’urban fantasy non è pane per i miei denti, non di certo è la mia prima scelta, ma mi piace uscire dal mio orticello, sperimentare e dare una mano a chi esordisce ed entra in questa comunità estesa e magica. Di certo non mi aspettavo un libro del genere, né che mi sarei appassionata alla storia facendomi infinocchiare dal colpo di scena. Ma lo stile pulito della Litta, il suo intrepido modo di raccontare mi hanno sorpreso e affascinato e nel complesso mi è piaciuto molto.
Nico è un Agente tormentato dal suo passato doloroso, chiamato a indagare sulla sparizione di alcuni membri della Comunità Magica alla quale appartiene, una Comunità che raduna gli individui con abilità speciali e li guida al controllo dei loro poteri.
Marta è una donna che si risveglia nel cuore della notte in un parco della Capitale con i vestiti sporchi di sangue e senza ricordi di quanto accaduto.
Le loro storie si scoprono strettamente connesse quando i poteri di Tracciatore di Nico lo conducono proprio da Marta. Eppure qualcosa non torna. La fragilità della donna e la sua incapacità di liberarsi del dolore per la perdita della sorella sembrano incompatibili con l’immagine del killer che ha prosciugato le Unità Magiche di ogni loro energia. Tuttavia, la polizia, che è riuscita a mettere le mani sul corpo dell’ultima vittima, non ha dubbi: per loro è Marta la colpevole.
Nel tentativo di recuperare la memoria riguardo a quanto le è accaduto, Marta scoprirà la tremenda realtà che c’è dietro i suoi vuoti di memoria.
Marta e Nico dovranno combattere spalla a spalla per cercare di mettere in salvo L’Oracolo, l’oggetto sacro che mantiene l’equilibrio dell’intera Comunità Magica, e guadagnarsi una seconda possibilità per essere felici.
Alcune storie ti prendono, per come sono costruite, come si evolvono, come ti avvolgono nella loro aura di mistero e di magia. Perché non dimentichiamocelo questa prima di tutto è una storia di magia. E la magia è anche quella che nasce da incontri fortuiti, che ti cambiano per sempre. È anche una storia di accettazione, di scoperta e di sacrificio. Il ritmo serrato rendono la narrazione fluida e di certo la Litta sa il fatto suo. Il worldbuilding è appena accennato, sappiamo molto poco di come funzioni la Comunità Magica, certo Nico racconta le loro regole, ma ciò che ne esce fuori è un quadro a metà. Ma questo non pregiudica tutto il racconto, un mystery coinvolgente ed improbabile, che tempesta di inquietudine e di domande.
La storia viene narrata a in terza persona alternando il punto di vista dei due protagonisti che percorrono due strade convergenti, in un punto che non mi sarei mai aspettata. Entrambi stanno cercando la verità, e non sanno quanto quella verità sia la stessa per entrambi. Marta è una ragazza che ha appena subito un lutto e non ha coscienza di quello che le è successo negli ultimi giorni. Sembra assolutamente impossibile, ma la sua amnesia le diventa di impiccio in modi improbabili, lasciandola in balia di sentimenti contrastanti. La sua fragilità emotiva si unisce alla convinzione di essere stata sempre ingannata lasciandola in uno stato di impasse. Si muove, con i pochi elementi a sua disposizione, tentennando e fidandosi di chi non dovrebbe. Vissuta sempre con la convinzione di dover nascondere ciò che è, non si rende conto di cosa vuole e di chi è davvero. Le sue capacità sono grandissime, ma sconosciute e l’esplosione, una possibilità da non sottovalutare. Marta è capace di grandi cose, ma solo la fiducia in sé stessa e il pericolo che corre tutta la Comunità Magica le daranno la forza per reagire.
Nico è un personaggio affascinante, introverso, con una tragedia alle spalle che lo hanno reso l’uomo taciturno e solitario che è. Un Agente, abituato a reagire in fretta, ad aiutare gli altri ad adattarsi ad una condizione nuova e penosa, di certo non facile da accettare. È un personaggio che ha molto da dire, ma lo fa con le azioni piuttosto che con i pensieri. Lui e Marta hanno molto in comune, la solitudine, quel senso di sconfitta atroce che sembra permearli, che li avvolge come un sottile strato di ghiaccio per tenere a freno il mondo. Abbandonati dagli cercano una nuova dimensione in cui esistere. Ma non li sfiora quella voglia di felicità finché non si scontrano. Nico è pronto a tutto per risolvere il caso, Marta a discolparsi, insieme sono una gran bella squadra.
Il giallo la fa da padrone, insieme a quel misto di insicurezza e inadeguatezza che Marta si porta dietro da una vita, accettare la verità su sé stessa diventa fondamentale, come anche perdonare gli errori del passato. Ma anche aprirsi ad una nuova chance è difficile. Ed è questo che mi ha affascinato più di tutto, il percorso che Marta compie durante il racconto, che scopre chi è e cosa può fare, quell’accettazione che deriva anche dal suo mettersi in gioco e affrontare una verità sconvolgente su di sé, sul suo passato e su tutto quello che pensava di sapere.
Tutto è sapientemente costruito, la fitta rete di sotterfugi, reticenze e quel tocco di follia tipico dei cattivi. È tutto molto essenziale, la storia scivola diretta, verso il fulcro principale e ho molto apprezzato questo approccio diretto.
L’ambientazione è quella di una Roma inquieta, in cui si agitano ambientazioni buie, incerte, luoghi isolati luoghi comuni nell’immaginario collettivo, che si ispirano alla Roma classica, ma se ne discostano per accettare la realtà fantasy. Roma una città che adoro per la sua storia, che nasconde tantissimi misteri, che emergono in buona parte anche nei suoi luoghi più affascinanti nel testo della Litta.
Il particolare da non dimenticare? Uno shampoo…