Sono appassionata di storia, mi soffermo volentieri sulle notizie riguardanti la seconda guerra mondiale e ascoltavo, fin da piccola, i racconti dei nonni sulle battaglie avvenute nel nostro territorio preferendoli alle fiabe dei fratelli Grimm. E' facile dunque intuire quanto mi sia lasciata prendere dal racconto letto nella raccolta anastatica (2000-2009) del “bafion” un giornalino a tiratura locale, trovata per caso in una sala d'aspetto del mio dentista. Nel cimitero di Conselice, giusto alla sommità della 13a arcata del porticato, c'è una lapide con incisi i nomi di quattro giovani morti durante la guerra in terra di romagna: Carlo Quadrati, Mauro Monopoli, Costante Viviani e Franco Lualdi, tutti appartenenti al Battaglione Lupo della X Mas e morti nel 1945, mentre combattevano lungo l'argine del Senio. Il Battaglione Lupo fu costituito tra il gennaio e l'aprile del 1944 a La Spezia e così chiamato per ricordare le gesta eroiche della torpediniera “Lupo”, che era affondata combattendo al largo della Tunisia nel dicembre 1942 (quando già aveva avuto lo stendardo decorato di medaglia d'argento al V.M per un combattimento navale del maggio 1941) Dopo aver operato sull'appennino ligure-emiliano e in Piemonte, l'unità, nel dicembre del 1944, venne schierata contro gli angloamericani sul fiume Senio, in romagna. Furono tre mesi di scontri durissimi, in prima linea senza avere il cambio, contro forze enormemente superiori, soverchianti e le compagnie subirono un altissimo numero di perdite. Nel marzo del 1945 il reparto venne ricostituito e il 20 aprile tornò in linea, per combattere l'ultima disperata battaglia contro il nemico oramai dilagante. Poi venne la resa il 30 aprile, in Padova e il successivo internamento dei componenti del battaglione “Lupo” nel campo 211P.O.W. di Algeri e quindi a Taranto, dove il 16 aprile1946 il comandante Strippoli sciolse l'unità. Vi ho citato brevemente la storia del Battaglione “Lupo”, poiché le vicende umane dei quattro giovani venuti a morire nella campagna romagnola, sono strettamente legate allo stesso. Infatti nel resoconto del comandante Strippoli sullo schieramento del suo battaglione sul torrente Senio, viene raccontato: “Ai primi di gennaio del 1945 la 1a Compagnia si spostò ad Ovest di Alfonsine, lungo l'argine sinistro del Senio, dove da parte nemica era molto intensa l'attività delle pattuglie” e dove Mauro Monopoli offertosi di individuare uno dei centri di fuoco che controllavano le nostre posizioni, consapevolmente e con coraggio, si avventurò su un campo minato... si abbattè al suolo colpito dallo scoppio di una mina.” Nel resto del racconto si trovano notizie anche su Franco Lualdi. “È nel settore di Fusignano dove operava la 2a Compagnia che nella notte dal 15 al 16gennaio 1945 il guardiamarina Cardillo e il sergente Lualdi uscirono dalle linee per un'azione di pattuglia, ma scoperti e bersagliati dal nemico si abbatterono gravemente feriti. Ritrovati da un'altra pattuglia e trasportati in ospedale successivamente vi decedettero.” I quattro giovani erano stati sepolti in un primo momento nel cimitero di guerra tedesco, costruito provvisoriamente nella zona dell'attuale cimitero, poi furono riesumati nel luglio del 1962 e, quando i caduti germanici vennero trasferiti nel sacrario tedesco del passo della Futa, loro furono tumulati in Conselice, dove oggi però riposano solo solo i resti di Costante Viviane e Franco Lualdi. Infatti dai documenti trovati in municipio è stato possibile verificare che dopo le ricerche fatte sulla provenienza dei soldati per restituire le salme alle famiglie di origine: i resti di Carlo Quadrati erano stati trasferiti nel giugno 1970 al cimitero di Massa Carrara, quelli di Mauro Monopoli nel marzo 1970 a Pisogone. Nei dati riportati, il foglio dell'anagrafe recitava così: classe 1926, deceduto l'8 febbraio 1945 in comune di Conselice, residente a Pisogone di Brescia,operaio, celibe, di anni 19 nato da Natale Monopoli e Mastromauro Anna. Ulteriori ricerche svolte a Pisogone hanno poi permesso di rintracciare ancora in vita Luciano Monopoli fratello di Mauro, nato nel 1940. “Avevo quattro anni” ricorda nel corso di una comunicazione telefonica” quando mio fratello si arruolò nella X MAS- 1a Compagnia, Battaglione Lupo. Dopo l'8 settembre del 1943 molti si erano trovati davanti alla scelta di diventare disertori, oppure arruolarsi nell'esercito della RSI, i miei mi raccontarono che mio fratello fece volontariamente quest'ultima scelta. Finita la guerra mio padre, morto poi nel 1957 e mia madre, deceduta alcuni anni fa, fecero ricerche e solo nel 1970 venimmo a conoscenza che mio fratello era sepolto a Conselice. Mia madre potè così finalmente piangere e pregare sulla tomba di Mauro.” Oggi dopo aver letto questa storia, ho sentito il dovere di recarmi sulla tomba dei due soldati in grigioverde a posare un fiore."
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