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Vittoria

Da Straker
Vittoria
Qualche settimana addietro considerai con un amico l’inaccettabile preponderanza del male in questa dimensione. E’ palese che il male domina incontrastato in ogni campo, dalla “politica” all’economia, dalla società alla “scienza”, dall’”educazione” alla “medicina” e via discorrendo. E’ vero che su mille persone se ne trova una onesta ed intelligente, ma è una percentuale irrisoria, non bastevole a soddisfare la fame e sete di giustizia dei pochi uomini integerrimi: è una quota inadatta a lasciar presagire una palingenesi.
Sarà anche vero, come scrive Eben Alexander, nel bel libro “Milioni di farfalle”, che il male dell’esistenza terrena, se confrontato con le infinite, luminose meraviglie della realtà trascendente, è solo una piccola macchia, ma ci chiediamo perché il bene sia sempre collocato in un futuro lontanissimo o in una sfera metafisica. Possibile che gli esseri precipitati sul pianeta Terra debbano ognora attendere una svolta destinata a non manifestarsi mai? E’ tollerabile che ci si debba proiettare in un altrove che conosciamo poco o punto? Intanto si deve lottare con le unghie e con i denti per preservare un momento di autenticità, per custodire la propria libertà.
E’ comprensibile che molti, disgustati dalla corruzione e dall’iniquità, esigano un cambiamento qui ed ora. Ecco perché, essi, nonostante siano consapevoli che ad essere marcia non è solo la Danimarca, cercano un appiglio purchessia: ora è un movimento politico ora una chiesa ora un nuovo orientamento esistenziale. Immancabili, feroci sono le disillusioni.
Si può scovare qualche politico animato da nobili ideali, ma ha lo stesso coraggio di don Abbondio.
Che pensare poi delle varie chiese? Il Cristianesimo, nelle sue numerose ramificazioni, esercita ancora la sua attrattiva, poiché prospetta, attraverso l’idea dell’Uomo-Dio, una natura umana riconciliata con il divino. [1] Tuttavia, anche ammessa e non concessa la buona fede del clero, qual è la forma di Cristianesimo giusta fra tutte quelle esistenti? Si ha l’impressione che credere sia un placebo, un modo per placare l’ansia, per ricucire il doloroso strappo dell’anima che avvertiamo in quanto esseri senzienti. Il pifferaio Francesco attira a sé molti ingenui, ma la Chiesa cattolica tradizionalista, pur denunciando la degenerazione della dottrina, è essa stessa il risultato di una sofisticazione che risale al IV sec. d.C., ai tempi di Costantino e Teodosio. Todos caballeros.
Qualcuno vede in un leader mondiale il salvatore del genere umano… Brucerà molto il disinganno. Rinunciare alla fede in un mondo in cui poteri buoni conbattono contro poteri cattivi è doloroso, ma, nel migliore dei casi, ad un male maggiore si oppone un male minore.
“Non praevalebunt”, si suole ripetere, ossia “Le forze del male non prevarranno”. Appunto, in futuro il male non trionferà, ma per ora stravince e prende tutto, come il banco al tavolo da gioco. The winner takes it all…
E’ incredibile l’accelerazione che le legioni delle tenebre hanno impresso a questi tempi scivolosi: si è ogni istante colpiti da fitte gragnole di menzogne e di angherie. Non appena crediamo di poter alzare il capo, ecco che un’altra grandinata di bugie e di vessazioni ci costringe a rannicchiarci. Si vive ormai sulla difensiva, si arretra ogni giorno un po’, gli avamposti sono conquistati uno dopo l’altro.
Resta oggi solo la roccaforte della propria coscienza: il baluardo inespugnabile che, circondato dalle armate ahrimaniche, troneggia a testimoniare la Vittoria, quella vera, quella definitiva.
[1] Precisiamo che non tutte le confessioni cristiane (paoline?) vedono in Gesù l’Uomo-Dio, ma non vogliamo qui affrontare un discorso teologico su cui ci siamo diffusi in altri articoli.

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