C’e’ l’ho fatta.Non ho visto San Remo quest’anno.
Una resistenza voluta da me per dissociarmi dalla massa e capire,come una tecnica di meditazione,se si possa essere in grado di ragionare senza fattori esterni,se si possa resistere da quel rito catodico annuale che spreme gli italiani e fa credere loro di essere l’emblema del festival stesso.
Non so nulla della Luciana e del Fabio di come erano vestiti,di come era disposta l’orchestra,dei temi delle canzoni stesse.
Un reset mediatico che mi ha dato da riflettere.E se facessimo cosi’ con la politica e ragionassimo solo col nostro cervello senza false promesse e senza farci “gestire dai media” che approfittano di noi per inculcarci strani propositi elettorali?
Se avessimo anche noi,prima del voto,la settimana di riflessione,quella utile a farci pensare e decidere veramente sul nostro futuro.
San Remo non mi e’ mancato,anzi leggendo oggi il nome del vincitore,confermo che basta essere pilotati nel mondo della musica per emergere e vincere un festival.
Ma prima di oggi questo cantante che ha fatto?
Cosa ha cantato di cosi’ bello e importante per vincere come la canzone piu’ bella d’Italia?
E’ lui l’emblema nostro,dell’italiano con problemi e con poche lire(pardon euro)in tasca?
Addio San Remo.L’anno prossimo faro’ il bis,lo giuro.