Dopo giorni di illazioni e voci di corridoio – ma evidentemente ben informate – la prova definitiva è arrivata: con l’articolo di apertura della prima pagina del Giornale, l’invito astensionista “L’imbroglio referendum: è solo un voto politico“, Vittorio Feltri torna ufficialmente a scrivere per il quotidiano di via Negri.
L’ennesimo ping-pong tra i due prodotti editoriali di area berlusconiana non sembra avere soluzione di continuità, con lo stesso giornalista che nei giorni scorsi aveva di fatto chiuso la sua esperienza di co-conduzione di Libero (assieme a Maurizio Belpietro e durata solo 6 mesi) con una metafora azzeccata: “Un’auto non si può guidare in due perché ha un volante solo”.
A questo proposito, però, sorge un dubbio: quale sarà effettivamente il suo ruolo? La testata del giornale mostra la scritta – chissà per quanto ancora – che lascia ad Alessandro Sallusti la carica di direttore, al quale però nell’edizione odierna è spettato soltanto il misero spazio di una colonna defilata sulla destra. A chi spetterà dunque l’unico volante a disposizione nel prossimo futuro?