I progetti Vitussi nascono a Mondello nel vecchio laboratorio di Vito Petrotta Reyes in provincia di Palermo e sono frutto di un uomo cresciuto tra i colori e l’odore della creta del laboratorio di ceramica della nonna e le tele dello studio di pittura della madre. Quanto i suoi affetti familiari e il suo legame con la sua terra siciliana hanno influito sulle sue creazioni odierne?
Sapere che qualcuno prima di me e molto vicino a me abbia potuto dedicarsi con passione e libertà, in diversi modi, alla creazione pura, lontana dalle logiche del commercio, mi rende più forte e certo di poter mettere un rubinetto al posto di un manico tradizionale. E' la forza che deriva dalla consapevolezza che tutto è possibile.
Quanto alla Sicilia tutto è possibile. E’ una bella sfida ripartire da qui, risvegliare gli artigiani assopiti e increduli e alla fine vederli sorridere mentre guardano compiaciuti l'immagine di una delle borse su una rivista importante.
Dopo molti anni di inattività decide di trasformare il vecchio laboratorio di famiglia in un’officina creativa da cui prendono corpo idee che diventano poi vere opere d’arte artigianale. Cosa ispira la sua vena creativa?
La reinterpretazione del ruolo usualmente attribuito agli oggetti, mista ad elementi di design e soprattutto l'osservazione ironica della realtà, sono di certo fonte d'ispirazione per il mio lavoro.
Il suo obiettivo è di creare un prodotto di nicchia in cui il design e la lavorazione artigianale rendono i prodotti vere e proprie collezioni senza tempo. Quanto è importante per lei distaccarsi dalle logiche commerciali del mercato contemporaneo per raggiungere l’obiettivo stilistico da lei ricercato?
Stare lontano dalle logiche di mercato, attribuire valore ai pezzi a prescindere dal loro successo commerciale, decidere di non inseguire i trend ma fare quel che sento è di certo un grande privilegio che presuppone anche grandi sacrifici ma è anche il mio modo di essere e di esprimermi. E’ il più grande reagalo che avrei potuto farmi e me lo sono fatto.
Le borse Vitussi non sono dei semplici porta oggetti, ma nascono per essere in qualche modo indossate. Ma a che tipologia di donna sono ispirate le sue creazioni?
La donna che immagino indossare le borse Vitussi è ironica, elegante, colorata nell'animo, forte tanto da potersi permettere di essere guardata ed ammirata. Una donna che fa parte di una ristretta élite, a tiratura limitata, proprio come le borse.
L’uso di materiali innovativi, provenienti dalle pale di fico d’india siciliane lavorate e poi impreziosite da intarsi in ottone, pelli di anguilla, rendono questi pezzi singolari e di incomparabile bellezza. Ma qual è il segreto che lega una semplice borsa all’idea di scrigno dei pensieri o forziere dei sogni?
Se tutto è possibile all'esterno della borsa, figuriamoci quante idee può contenere al suo interno…
Da Il Sole 24 Ore a Vogue, Vanity Fair, Elle, Glamour ed ancora altra la press che ama il suo stile, ultima uscita risale a ieri sul Corriere della Sera; qual è secondo lei il punto di forza che rende così interessante lo stile Vitussi per una Stampa così importante?
L’idea che ci si possa avvicinare al mondo del lusso non prendendosi troppo sul serio è di certo piaciuta molto.
I suoi shops sono tra Palermo, Roma e Milano, quale di queste città apprezza maggiormente Vitussi? Ha mai pensato di aprire un e-commerce sul suo sito?
Sono città diverse che hanno in comune l'essere punto di inizio di una magnifica avventura che ha come scenario il resto del mondo.
La vendita diretta, automatica ed impersonale tramite il sito non corrisponde allo spirito del nostro lavoro ed è destinata a chi fa grandi numeri in serie. Cercheremo invece di interpretare l'e-commerce come la possibità di ordinare dei pezzi partendo dalle immagini del sito, dopo un confrotno con noi ed una personalizzazione del pezzo. l lusso di una borsa Vitussi è anche questo.
Lei ha presentato le sue collezioni alle fiere internazionali di Parigi, Milano e Mosca, ma quali sono i suoi progetti futuri e in quale di questi mercati riceve il miglior feedback?
Adesso insieme all'attività creativa bisognerà lavorare per essere presenti nei mercati più importanti. Quanto alle fiere, ogni mercato ha i suoi punti di forza. A Parigi si incontrano gli arabi, a Milano gli americani ed a Mosca gli italiani.
Continuerà nelle collezioni successive ad intrecciare il gusto retrò con quel tocco di surrealismo moderno che sta alla base dell’universo Vitussi?
E chi lo sa! Di certo sono pronte una serie di sorprese…
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