Pronto, parlo con la Signora Chastain? Sì? Che diavolo c’è? Buongiorno, mi chiamo Cannibal Kid. Volevo farle i miei migliori complimenti. Per cosa? Come, per cosa? Per sua figlia Jessica. Per aver messo al mondo una delle creature più celestiali e perfette di questo intero universo. Ah sì? Se lo dice lei. Beh, prego. Signora, lei non si rende conto del miracolo che ha realizzato. Guardi, persino i mostri la vogliono stoccazzare…
Come ha fatto? Mi dica. Durante la gravidanza ha seguito qualche dieta particolare? Veramente no. Anzi, ho continuato tranquillamente a bere, fumare e pure altro… Riguardo all’identità del padre mi può dare conferma che potrebbe trattarsi dello Spirito Santo? Senta, signor Cannibal Chi?, adesso mi ha stufato con le sue ridicole illazioni. Ma io veramente… No no, basta. Adesso devo farla fuori. Tra 7 giorni. Anzi, tra 7 secondi. Ma perché? Perché questo è un horror ed è così che deve finire. NOOOOOOOOOOOOOOooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Cinque anni dopo è stato ritrovato il testo dell’ultima recensione cannibale, dedicato proprio al film La madre con Jessica Chastain. Ve la proponiamo qui di seguito, in ricordo di Cannibal Kid.
"Oddio, dite che i tatuaggi all'henné non vanno più via?"
La madre (Spagna, Canada 2013) Titolo originale: Mama Regia: Andy Muschietti Sceneggiatura: Neil Cross, Andy Muschietti, Barbara Muschietti Cast: Jessica Chastain, Nikolaj Coster-Waldau, Megan Charpentier, Isabelle Nélisse, Daniel Kash, Jane Moffat, Hannah Cheesman, Javier Botet Genere: materno Se ti piace guarda anche: Orphan, The Orphanage, The Ring
Tra Psyco, The Ring e Annamaria Franzoni, le madri hanno spesso giocato un ruolo cruciale nelle storie horror. La madre di questo La madre non è però la protagonista Jessica Chastain, una che altrimenti farebbe venire il complesso di Edipo anche a un orfano. E non è nemmeno Madre di Sensualità a corte.
"Cristo santissimo: qui in mezzo non prende il wi-fi.
Come faccio a finire la partita di Ruzzle contro Peter Dinklage?"
La madre de La madre è una presenza oscura, misteriosa, con cui sono in contatto le due bimbette protagoniste della pellicola insieme alla Chastain. Dopo aver vissuto per cinque anni da sole in isolamento, le due orfanelle vengono ritrovate dallo zio, Nikolaj Coster-Waldau, un nome da dire tutto d’un fiato altrimenti non suona bene: Nikolajcosterwaldau. Se lo ripetete tre volte di fila, potrebbe comparire tra voi come Beetlejuice. Nikolajcosterwaldau che è noto come Jaime Lannister della serie Game of Thrones… Oh cazzo, ho pronunciato tre volte il suo nome ed eccolo apparso a fianco a me. Ma io volevo Jessica Chastain, Jessica Chastain, Jessica Chastain… No, niente. Con lei non funziona. Mi tocca tenermi in casa Nicolajcosterwaldau e dargli pure da mangiare.
"Calme fanciulle. La terza stagione di Game of Thrones sta per iniziare..."
"Ma noi dobbiamo vederla SUBITO!"
Tornando a la pelicula, si tratta di una produzione spagnolo canadese diretta da Andrés Muschietti che adesso si fa chiamare Andy Muschietti che fa più internazionale. L’ispirazione è venuta proprio da un suo cortometraggio, anch’esso titolato Mama come questo film. Un corto di appena 2 minuti che metteva addosso una gran tensione e di cui si è innamorato Guillermo Del Toro, che ha poi deciso di dare ad Andrés, lo siento Andy, carta bianca per trasformarlo in un lungometraggio. Che poi tutto questo hype intorno a Guillermo Del Toro io non l’ho mai capito, onestamente. Sì, ha fatto un ottimo film, Il labirinto del fauno e sì, come producer ha avuto la botta di culo con The Orphanage. Però poi che altro ha fatto, il regista messicano? Gli Hellboy sono carucci ma niente di che. Mimic? Blade 2? Belle porcherie. Per di più ha fatto quasi naufragare il progetto de Lo Hobbit, tornato nelle mani di Peter Jackson, e ora sta per realizzare il misterioso Pacific Rim e un’ennesima versione di Pinocchio che non promette niente di buono. Se insomma c’è qualcuno che si merita la definizione di sopravvalutato, per me è Guillermo Del Toro, sperando che in futuro possa smentirmi. Qui il suo tocco come producer si sente lieve, e nella parte meno convincente della pellicola, quella favolistica. La madre all’inizio e alla fine appare come una fiaba dark non del tutto a fuoco, soprattutto per via di una conclusione che appare affrettata e messa un po’ lì a casaccio.
"Nikolaj, ma ti pare questo il momento per girare un sex tape?"
"Jessica, con te è come con Lavazza crema e gusto: ogni momento è quello giusto."
Andy Muschietti ha fatto l’errore tipico di molti registi, in Italia lo fanno in tantissimi: quello di non limitarsi alla regia, ruolo in cui dimostra un buon talento, ma di credersi anche uno sceneggiatore. Probabilmente farebbe meglio a seguire l’esempio di Kathryn Bigelow, tanto per rimanere nel sacro ambito del cinema chastaniano: ovvero occuparsi solo della regia e smetterla con gli script. Quando l’ha fatto la Bigelow, da Point Break in poi, ha realizzato solo grandi film (o quasi). La sceneggiatura è infatti la parte zoppicante della pellicola. All’inizio viene infilato al suo interno senza troppa convinzione persino il tema della recessione economica, tanto per dare alla pellicola un tocco di vaga attualità, e inoltre il rapporto tra le bimbette dagli istinti animaleschi e la misteriosa madre non è sviluppato più di tanto.
Laddove la pelicula funziona è invece nella sapiente costruzione della tensione operata dal Muschietti. Come già mostrato nel cortometraggio, il promettente ispano-canadese sa come girare le scene horror. Particolarmente notevoli sono quelle in cui segue le due inquietanti bambine (soprattutto la più piccola) e la ancora più inquietante madre. Il film funziona allora più per singole scene che nell’insieme, che risulta un po’ sfilacciato a causa della poco incisiva sceneggiatura. L’aspetto migliore del film comunque è un altro e già ve lo potete immaginare: Jessica Chastain.
La Chastain interpreta un ruolo diverso dal solito. Rispetto a un sacco di altre presenze femminili dei filmetti horror, non si limita a fare la scream queen urlante e basta, ma riesce a regalare un discreto spessore drammatico al suo personaggio, quello di una rocker costretta a lasciare la sua band per occuparsi delle psicolabili bimbette insieme al suo compagno Nikolaj eccetera, preferisco non ripetere il suo nome se no non me lo levo più dalle scatole. Jessica Chastain che per il look di questo personaggio ha dichiarato di essersi ispirata ad Alice Glass, la cantante dei grandi Crystal Castles.
Se già prima Jessica da 1 a 10 mi piaceva mille, dopo aver scoperto che non solo conosce i Crystal Castles, ma si è pure ispirata a loro per un film, adesso mi piace un milione. Finirà mai di stupirmi, questa donna?
"Se mi preoccupa Cannibal appostato fuori casa mia?
Nah, ormai c'ho fatto l'abitudine."
Tra l’altro qui Jessica sfoggia un personaggio molto diverso dai ruoli di madre in The Tree of Life o Take Shelter e persino del tutto opposto alla bionda svampita di The Help, eppure in ogni occasione riesce sempre ad essere perfettamente calata nella parte. Confermandosi, se ancora ce ne fosse bisogno, l’attrice più in forma e più versatile ora come ora in circolazione. E anche non solo ora come ora, ma oro come oro.
Nonostante racconti nemmeno troppo bene una storia non proprio originalissima, La madre è un horror leggermente sopra la media, grazie alla tesa regia di Muschietti e all'interpretazione della protagonista. Una visione consigliata quindi ai fan del genere per passare una serata disimpegnata e, soprattutto, consigliata ai fanatici di Jessica Chastain. Di cui io non faccio assolutamente parte. JESSICA CHASTAIN SANTA SUBITO! (voto 6+/10)