Magazine Diario personale
Mi sono venuti in mente tanti ricordi (non che sia nata nella preistoria!), però sono cresciuta guardando i Flintstones, mi piacevano tantissimo e nella classifica dei miei cartoni preferiti erano tra i primi. Il telefilm preferito era Vita da Strega. (E a noi che ce ne frega? starete pensando...). Arrivo al punto. Come mai mi piacevano tanto? Dopo una lunga riflessione ho capito (solo chi è mezza disoccupata come me, può sprecare tempo a riflettere su queste cose...). Ai miei occhi da bambina, li vedevo come “le famiglie perfette”. Wilma e Samantha erano dolci, premurose, gentili e perfette casalinghe (ok, Samantha si aiutava con i poteri magici... beata lei). La famiglia felice, con la mamma superprotettiva, preoccupata a mantenere l’armonia famigliare, a crescere bene i figli, pulire la casa e sistemare i numerosi impicci creati dai mariti. La giornata era sempre affrontata con il sorriso sulle labbra, i capelli in ordine e il pranzo pronto. Probabilmente la famiglia che tutti avrebbero voluto avere, per questo queste trasmissioni appassionavano così tanto. Avete notato il solito stereotipo anche se l’ambientazione era diversa? Moglie bella e più giovane, marito brutto e più vecchio, il marito imbranato e la suocera che puntualmente s’impicciava degli affari loro.
Con il tempo gli idoli cambiano e le famiglie da ammirare sono altre.Sapete quali sono le mamme che ammiro adesso?Missis Shrek, Fiona, ad esempio, è una tipa che mi piace parecchino.Bruttarella lei, bruttarello lui, bruttarelli i marmocchi… almeno c’è un principio di equilibrio, era ora.E poi Fiona fa le puzze nel letto, finora capacità innata solo negli uomini (che poi tentavano di nascondere aerando le lenzuola…). Grande Fiona!
E come dimenticarsi di Mamma Pig! Anche chi non ha figli sa a chi mi riferisco. Ormai tra gli scaffali dei supermercati si trova di tutto con la faccia di Peppa: magliette, mutande, cappellini, quaderni, lenzuola, fazzoletti, carta igienica... (non credo però che riuscirei a pulirmi il sedere con gli occhi di Peppa che mi guardano proprio lì...). Su Peppa Pig si è detto di tutto, l’hanno anche etichettata come“una famiglia basata sullo stereotipo patriarcale in cui lavorano gli uomini mentre le donne sono intente a fare le pulizie, o al massimo, lavorare da casa”.Chi ha scritto questo genere di articolo sicuramente non ha dovuto sorbire le 37.842 puntate che mia figlia mi ha costretto a guardare e soprattutto chi lavora da casa non è da considerarsi inferiore a chi lavora in ufficio (magari anche qui fosse data questa possibilità, aiuterebbe tante mamme che devono dividersi in tre tra lavoro, casa e bambini!) A mio parere, la famiglia di Peppa è una famiglia moderna, altro che patriarcale. Ma l’avete vista la puntata in cui lei, la mamma, sta al computer mentre LUI, IL PAPA’, PASSA L’ASPIRAPOLVERE E GIOCA CON I FIGLI??????All’inizio pensavo di essere sotto l’effetto di allucinazioni. Questa puntata l’ho vista solo due volte pero’, mentre quella delle vacanze in Italia l’hanno ripetuta 256 volte…..uhm… tentativo di boicottaggio? Fa niente, tanto io le due puntate le ho registrate ahahahah!( e poi pensavo anche di metterle nel ns blog e diffonderle illegalmente come i virus che ogni tanto colpiscono i “target sensibili” tipo… non so… il parlamento, la Casa Bianca, l’ONU… ).
L’unica cosa però che è molto lontano dalla realtà è il fatto che Mamma Pig sia sempre tranquilla e paziente e dica le cose ai figli soltanto una volta per farsi ubbidire. Chi è mamma come me sa che questo è impossibile! Quando i fratellini litigano ad esempio, Mamma Pig con calma e col sorriso dice: “Bambini fate i bravi” e loro fanno pace. Mai una volta che avesse urlato: “Porca Peppa, smettila!” E quando si rotolano nel fango? Non ha mai sbraitato: “Brutti maiali che non siete altro!” Anche quando George piange e fa i capricci, è abbastanza una parolina della sua mamma che lui smette subito di piangere, mentre noi dobbiamo sbraitare migliaia di volte, diventando più isteriche dei nostri figli.Vabbè, per le grandi rivoluzioni ci vuole sempre un po’ di tempo di assestamento, si sa. Però dai, far passare il Folletto a lui… è già qualcosa.
Eh già, pensandoci bene, questa maialina è stata creata per farci capire che le madri perfette, fortunatamente, non esistono.
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