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Vivere a Chiang Mai: il Costo della Vita

Creato il 25 settembre 2013 da Angelozinna

Vivere a Chiang Mai: il Costo della VitaQualcuno vi dirà che è possibile vivere a Chiang Mai con 300 € al mese. Qualcun altro vi dirà che quello che ha detto che a Chiang Mai si può vivere con 300 € al mese ha detto una cazzata, perché ce ne vogliono almeno 7 o 800 di € al mese. Ci sarà chi vi racconta che l’affitto costa 90 € al mese e chi vi dice che non è vero niente, perché un appartamento decente costa almeno 500 di € al mese. Ci sarà chi vi dice che si può mangiare per strada con 70 centesimi, ma ci sarà anche qualcun altro che vi dirà che se mangiate per strada con 70 centesimi cacate a spruzzo per una settimana, e che quindi, per mangiare, ci vogliono almeno 5, 6 o 7 € a pasto. Insomma, avete capito, ognuno ha la sua opinione.

Ma chi ha ragione? È semplice: tutti. Prima di descrivere i dettagli è necessario capire che in una città come Chiang Mai è impossibile stabilire un costo della vita uniforme, perché gli abitanti di questa città tutti uguali non sono. A Chiang Mai, per vivere, si spende in base a quanto si ha, e chi ha di più spende di più senza neanche rendersene conto, magari credendo che il suo tenore di vita è la regola per tutti gli espatriati. Non è così per tutte le città del mondo? No, perché qui, a differenza che in Europa, tutto costa così poco che rinunciare ad uno sfizio sembra una stupidità, fino al punto in cui si finisce per non rinunciare a niente, neanche a ciò di cui non si ha bisogno, e spendere più di quanto si spenderebbe a casa. Qui, avere una disponibilità di denaro anche di poco maggiore agli altri significa potersi permettere molte più cose. Ed è inutile negare che chi arriva fin qui dall’occidente qualche soldo in tasca ce l’ha sempre.

Dato che se i soldi ce l’hai finisci per spenderli e che, al contempo, la paga minima in Thailandia gira intorno ai 7 € al giorno (con i quale molti thailandesi vivono), è inutile che vi descriva un altro budget tipo per la vita a Chiang Mai. Racconterò invece i miei di numeri e la mia (breve) esperienza, che potrete comparare poi al vostro stile di vita e magari ad altri articoli del genere, che in inglese sono facili da trovare.

Resoconto

Se non avete voglia di leggere tutti dettagli, ecco un breve resoconto delle mie spese a Chiang Mai per un mese (tutto è arrotondato per eccesso):

  • Affitto = 125 € per una camera in residence (per due persone)
  • Bollette = 12 € per acqua ed elettricità 
  • Internet = 7,50 € contratto mensile per Wi-Fi in camera
  • Mangiare = 200/250 € per un mese mangiando sempre fuori
  • Pasto più economico = 40 centesimi alla Vegetarian Society
  • Pasto più caro = 5 € al Brown Rice Organic Bistro
  • Trasporti = vicino allo zero, quasi sempre a piedi 
  • Attrazioni ed attività= 30/40 € (senza contare un viaggio necessario a Bangkok)
  • Alcol e uscite notturne = 30/40 €
  • Totale = circa 400 €
Di seguito i dettagli nello specifico:

L’alloggio

Quando ho deciso di fermarmi per un mese a Chiang Mai per capire cosa significasse vivere da queste parti, la prima idea era quella di trovare un’appartamento. Mi piaceva l’idea di poter tornare a cucinare i miei pasti dopo mesi di viaggio e conoscere la città da un punto di vista diverso, ma non tutto è andato come previsto. Pur andando a vedere diversi appartamenti ho trovato che questi raramente vengono affittati a chi si ferma meno di sei mesi. Di conseguenza ho fatto la scelta di fermarmi in un residence, come fanno la maggior parte degli espatriati. Un altro dei motivi della mia sosta a Chiang Mai era rimettermi in pari con il lavoro su questo blog e cercare di risparmiare il più possibile per gli spostamenti successivi. Ho visto almeno 6 o 7 residence prima di scegliere, e poca era la differenza tra l’uno e l’altro. Quasi sempre si tratta di una stanza di 24 o 32 metri quadrati, con un letto, un frigo, una scrivania, una televisione e in alcuni casi una terrazza. Non è un appartamento, ma è tutto quello che serve, e per un mese (ma anche di più) sarebbe andato benissimo.

Ho scelto l’Huey Keaw Residence per diversi motivi: il prezzo, la posizione e ciò che offriva. La camera base parte da 3.500 Bath al mese (90 €) se la si affitta per tre mesi, mentre a me è costata 5.000 Bath (125 €) per un mese soltanto. Gli altri residence nella stessa area partivano dallo stesso prezzo fino ad arrivare a 9.000 -10.000 Bath al mese, che rimane un buon prezzo, in particolare se si è in coppia e si divide come è stato per me. A vantaggio degli altri l’Huey Keaw era il più vicino al centro, ha una piscina ed una palestra a disposizione, un supermercato di fronte. La mia camera era la più economica, con un migliaio di Bath in più veniva incluso un microonde di cui non avrei fatto uso e si arrivava ad avere un cucinotto pagando circa il triplo.

Prima di ripartire mi è arrivato il conto delle bollette. Mi aspettavo circa 1.000 Bath, e invece ho finito per spenderne 500 (12,50 €) tra acqua ed elettricità per il mese. Passando buona parte della giornata fuori non ho usato molto l’aria condizionata e questo è sicuramente dove è stato il risparmio. Internet era un altro costo aggiuntivo, 300 Bath (7,50 €).

Mangiare

Qui viene il bello, perché a Chiang Mai non si ha mai fame. C’è di tutto, ristoranti italiani di italiani, ristoranti italiani di thailandesi, ristoranti messicani, birmani, francesi, cinesi, indiani e quelli che fanno un po’ di tutto e un po’ a caso. Il cibo per la sua qualità costa poco quando è locale, mentre tende a costare troppo quando è europeo. La maggior parte dei miei pasti sono stati per strada e sono stati composti principalmente di riso e noodles con verdure, curry e zuppe, che sono in pratica ciò di cui si compone la scelta in cibo locale quando si è vegetariani. Colazione solitamente l’ho fatta a casa, comprando la frutta al mercato e yogurt al supermercato. Di rado ho speso più di 10 – 12 € a settimana, comprando mango, dragonfruit e banane a volontà, ma è vero anche che sono più quelli che vanno al bar a prendere un caffè e un panino e così è facile triplicare questo costo.

Pranzo e cena per strada o in un ristorante a gestione familiare raramente è costato più di 2 €. Le porzioni non sono sempre grandi e quindi capita di fare più di due pasti, ma per quello che sarebbe per noi un primo ed una soda il prezzo il costo medio supera di poco l’euro. Messa così è chiaro che si può spendere veramente poco per mangiare, ma non è sempre così facile, per diversi motivi. Il primo è che con così tanta scelta, in particolare ai mercati come quello della Domenica, viene voglia di provare tutto. Secondo perché ci si può annoiare di mangiare continuamente cibo asiatico, e una pizza costa quanto in italia o quasi. E terzo c’è la birra, che costa almeno quanto due pasti, e una non basta mai.

Nella maggior parte delle mie giornate la voce “colazione, pranzo e cena” ha raramente superato i 5 o 6 €, ma ci sono state volte in cui ho mangiato in ristoranti diversi, spendendo di più. Non ho mai mangiato in ristoranti italiani ed europei, però ho voluto provare alcuni ristoranti specializzati in cucina vegetariana che davano un’alternativa al solito pad thai. Il singolo pasto più costoso è costato 5 € al Brown Rice Organic Bistro, quello più economico circa 40 centesimi alla Vegetarian Society, quello più sostanzioso il buffet al Khun Chiun dove puoi mangiare e bere all’infinito per 3,50 €, quello più giusto per 3 € al Free Bird Café che aiuta i rifugiati birmani in Thailandia, e quello più buono è il Curry di melanzane al baracchino birmano in Nimman Road per 80 centesimi. Il mercato della Domenica è il più ricco ma anche il più caotico, il Night Bazaar offre poco in fatto di cibo buono, mentre il mercato al Chiang Mai Gate è il più accessibile e sempre aperto.

Nel costo dei pasti sopra sono incluse le bevande, ma ciò che si beve durante il resto della gironata (o nottata) è extra. L’acqua ad esempio, con il caldo di questa regione non basta mai. Una bottiglia da un litro e mezzo costa circa 30 centesimi, ma presso un distributore automatico (riempiendo la propria bottiglia) si acquistano 5 litri con circa 7 Bath (20 centesimi). I frullati di frutta per strada costano tra i 50 centesimi e l’euro. Il caffè è invece una fregatura. Sono numerosi i café in giro per le strade di Chiang Mai, molti popolati da stranieri attratti dalle onde del Wi-Fi gratuito, ma un caffè costa quanto un pasto intero, a volte di più. Gli internet café più moderni vendono un cappuccino a prezzi tra i 40 e i 60 Bath, mentre dalle catene tipo Starbucks si paga fino a 130 Bath, ossia il prezzo di 4 piatti di riso. Per me è uno spreco di soldi, così ne ho fatto a meno.

Trasporti

Il centro di Chiang mai copre una superficie di circa 4 chilometri quadrati ed è racchiuso all’interno di un fiume e delle vecchie mura. Questa è ovviamente la parte più turistica, ed è della misura giusta per essere girata a piedi. Poco fuori, a nord-ovest, salendo su Huey Keaw Road si raggiunge l’area di Nimman Road, popolare tra gli stranieri che vivono a Chiang Mai perché moderna e ricca di locali interessanti. Nel quotidiano io mi sono mosso principalmente tra queste due aree, per le quali non è necessario ricorrere ad un mezzo. Una bicicletta può semplificare la vita, ma anche a piedi si arriva ovunque.

Non c’è un vero e proprio sistema di trasporti pubblici a Chiang Mai, solamente Tuk Tuk che ti fregano sempre e Song Theaw che ti fregano qualche volta. Gli ultimi sono taxi collettivi che non dovrebbero costare più di 20 – 30 Bath per tratte interne al centro, ma io ho potuto farne a meno quasi sempre. C’è chi sceglie di noleggiare un motorino per mesi, ma non è qualcosa di cui si ha realmente bisogno, in particolare se si passa la maggior parte della giornata lavorando.

Per i trasporti quindi ho speso vicino allo zero, se non in occasioni particolari.

Extra

Non mi sono segnato tutte le spese accessorie, ma ovunque si vada queste saranno sempre presenti. Ci sono diverse attrazioni gratuite sparse per il centro, decine di templi e diversi mercati, ma per altre bisogna organizzarsi diversamente. Per raggiungere Doi Suthep ho noleggiato un motorino per un giorno per il costo di 5 € più 1 € per l’ingresso, sono andato a vedere un incontro di Muay Thai per il costo di 10 €, sono sceso due giorni a Bangkok per il ritiro del nuovo passaporto all’ambasciata per una trentina di euro, ma ho anche avuto la fortuna di essere invitato per un giro in barca al Wiang Kosai National Park. Essendo già stato tre volte in passato a Chiang Mai avevo già fatto alcuni trekking in questa regione (di cui sono rimasto deluso), ma in generale questa volta mi trovavo in città con una mentalità diversa da quella del turista. Arrivo a Chiang Mai da un viaggio di sei mesi, e proseguirò sullo stesso ritmo, quindi ero contento di fermarmi per un po’ e rallentare, ma non per tutti potrebbe essere così.

Fermandomi più a lungo dei soliti tre giorni ho avuto il tempo di trovare invece di trovare attività particolari, ad esempio uno workshop di fotografia contemporanea gratuito, una visita alla My Friend Library che raccoglie centinaia di testi ed informazioni sulla Birmania ed offre supporto ai rifugiati, sono andato a vedere due mostre, sempre fotografiche e qualche piccolo evento di musica dal vivo.

Anche le uscite notturne non sono mancate, e qui è dove è più facile cadere quando si parla di soldi. Bere costa ovunque, ma rimanendo sulla birra ci si può contenere. Mi sono controllato, uscendo a bere un paio di volte a settimana, a volte fermandomi ad un paio di birre altre volte proseguendo oltre i limiti del dovuto, ma in generale ho sempre considerato quanto avrei dovuto spendere, che non è sempre facile. Una birra Chang da 0,66 in Thailandia costa circa 2 € in un bar e poco più di uno in un 7Eleven.

Conclusione

Un mese a Chiang Mai mi è costato circa 400 € incluso tutto a parte il viaggio per arrivarci e il visto Thailandese. Essendo in coppia ho risparimato qualcosa dividendo l’affitto, ma avrei risparmiato ancora di più fermandomi più a lungo. Se mi fossi fermato qui in maniera definitiva sicuramente sarei potuto essere più elastico con il budget, ma dovendo proseguire il viaggio ho cercato di trattenermi dove possibile.


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