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vivere in Germania- autore Sara

Creato il 23 ottobre 2014 da Michele Orefice @morefice73

Questo articolo vuole essere un guazzabuglio di idee e impressioni raccolte in questi quattro anni passati qui a Coblenza.

1) Pochi mesi dopo che ci siamo trasferiti qui, in una bella mattina di sole, giorno festivo, abbiamo pensato di fare un po’ di giardinaggio e tagliare il prato. Dopo pochi minuti sono arrivati i vigili, avvertiti da un buon vicino di casa. Ci hanno spiegato che domenica e giorni festivi è vietato fare rumore in giardino. “perchè è il giorno del Signore”, ci hanno risposto, quando gli abbiamo chiesto il motivo ( salvo poi essere smentiti dai fatti , visto che le chiese qui sono vuote). Ora  a parte il fatto che poteva venire il vicino a dircelo senza scomodare i vigili, dopo tre anni, chiaccherando con una tedesca del mio corso di italiano , ho saputo che nel suo quartiere “vip” , tutti fanno rumore la domenica, anzi è una gara a chi rompe più le scatole al vicino e i vigili non intervengono perchè dicono che se la devono sbrigare da soli…..

2) dopo quattro anni ho capito perchè chi può mette una recinzione o una siepe molto alta lungo il giardino. i tedeschi sono impiccioni fuori misura e controllano ogni movimento del vicino di casa. Sparlano volentieri l’uno dell’altro. Questo lo ho sperimentato di persona, posto che il nostro giardino non ha barriere, è sotto gli occhi d itutti che il mio cane vive in un recinto annesso al garage. E’ già venuta la polizia una volta e i vigili due volte per controllare in quale stato pietoso io faccia vivere il mio povero animale. Sono venuta a sapere che di solito la polizia non viene per queste cose, ma io sono straniera…. e quando un buon samaritano tedesco fa una telefonata, loro vengono a controllare. Non avendo il coraggio di suonare il mio campanello ed espormi il loro punto di vista, forse hanno paura che tirerei fuori il buon Hitlere quello che hanno fatto in passato?

3) ho capito inoltre che i cani e gli animali sono più importanti dei cristiani. Possono entrare nei centri commerciali e in tutti i negozi. E’ così anche in Italia? e non dovrebbero essere lasciati fuori in giardino, ma vivere in casa, parificati a un figlio. Anche questo, per quanto amo il mio cane, mi lascia perplessa. Ma ho capito che è una tendenza generalizzata nei paesi civilizzati. In effetti mi sto rendendo conto che ci sono ormai più cani che bambini e che i cani sono tutti castrati così “rompono” meno.

4) Una corsista è venuta ieri a portarmi le chiavi della sua posta. Mi ha chiesto il favore di prendere e controllare la sua posta mentre lei sarà in vacanza. Io la ho guardata perplessa. In effetti avrà letto sulla mia fronte un grosso punto interrogativo: perchè io visto che ci conosciamo da pochi mesi e sono solo la sua insegnante di italiano e abito a mezzo kilometro da lei, e non i suoi vicini o parenti? lei ha capito e mi ha detto che il rapporto con i vicini non è molto buono, c’è diffidenza e ostilità reciproca… anche questo mi sembra molto triste.

5) in compenso mi piace lo spirito di gruppo e la solidarietà di questo popolo in netta contrapposizione con l’individualismo italiano. Il nostro trasloco nella casa nuova è emblematico. Come avviene spesso in Germania, ci hanno aiutato i colleghi di Michele i nostri amici. Montando, caricando e rimontando i mobili da una casa all’altra. Quello che doveva essere una mezza tragedia si è rivelata una festa fra amici, con foto, pranzo di gruppo con cibo preparato dalle mogli e dalle colleghe e una giornata di gioia e festa. In Italia non mi risulta che ci sia una solidarietà così. Qui poi, gli amci si aiutano a vicenda a tinteggiare le pareti di casa, a sgomberare una cantina ecc. In effetti nel primo girono di scuola al liceo di mia figlia, hanno citato la parabola di Gesù sulla barca durante la tempesta, dicendo che siamo tutti sulla stessa barca e ci dobbiamo salvare tutti insieme….

6) In quella che io consideravo la seconda patria della filosofia, dopo la Grecia, ho scoperto che questa materia a scuola è prevista come non obbligatoria e solo per gli ultimi due anni di liceo. Ho chiesto lumi a due ex insegnati tedeschi e mi hanno detto che la qualità dell’insegnamento è molto scaduta, che il populismo ha abbassato i livelli e la qualità, che forse i governi hanno interesse a creare un popolo ignorante per controllarlo meglio. In effetti la media delle persone che osservo per strada sembra veramente incolta, nel portamento, nello stile, nel vestiario. Si sta costruendo una società di macchine da lavoro, trascurando la loro formazione culturale, togliendo gli strumenti alla gente per rielaborare criticamente le informazioni. Dobbiamo lavorare e consumare, consumare tanto, tanto. Pensare è un opzional troppo pericolo e quindi eliminato a priori. Nel mio corso di italiano, la domanda frequente che pongo, alla lezione “hobblies”, è se leggono e cosa leggono. Pochi leggono e chi legge, legge solo libri gialli.

7) Ho notato un’attenzione e un amore per la natura che in Itala non c’è. Anche a scuola viene insegnata una educazione all’ambiente di tutto rispetto. La prima gita scolastica “vera” prevista istituzionalmente è una permanenza di cinque giorni in una fattoria didattica dove i bambini devono adattarsi ad allevare animali, cucinare, macinare  il grano, pulire le stalle e i bagni. Mia figlia si è trovata a proprio agio, visto che passiamo cinque settimane all’anno in montagna fra stalle e pascoli, ma tanti ragazzini italiani non hanno mai visto mungere e non sanno la differenza fra una capra e una pecora….

 

Ecco alcune riflessioni, non esaustive. Che vanno idealmente ad unirsi con altri precedenti scritti lasciati in questo blog. Un po’ per non idealizzare i paesi oltre Alpe, un po’ per imparare qualcosa da questi barbari, che barbari poi non erano neppure al tempo dei romani, un po’ per parlare, un po’ per informare. Un po’ per capire che tante differenze poi non ci sono e che questa Europa unita ci sta livellando, verso il basso, in una mal intesa idea di uguaglianza. A voi le conclusioni


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