Nel mio recente fine settimana trascorso a Todi, nella bellissima Umbria, ho realizzato una visita a un luogo alquanto particolare e nel suo genere direi unico. Fra i tanti palazzi antichi del centro, una piccola casa. Fra i vicoli un po' umidi, questa targa: la casa dipinta. Qui, il pittore irlandese Patrick Ireland (all'anagrafe Brian O'Doherty) e sua moglie hanno, grazie alla loro arte e al loro estro, restaurato una piccola casa su tre piani rendendola il loro nido e un museo eccezionale.
Già solo entrando capisci di trovarti in un luogo speciale. Varcando la soglia ti lasci dietro le spalle la vecchia Todi per accedere a una dimensione intima, dai muri non recenti e dagli affreschi e dai colori contemporanei. Le pareti raccontano, attraverso un linguaggio inventato dall'autore, l'arte e il pensiero di Patrick Ireland, artista impegnato per la causa irlandese di profonda ispirazione pacifista. Lui e la moglie hanno frequentato i salotti artistici internazionali, vissuto i passaggi e le mutazioni sociali del Novecento accanto ai più grandi nomi dell'arte e della fotografia e sono a loro volta fra i maggiori esponenti del linguaggio pittorico contemporaneo.
Le pareti della casa su tre piani sono un'opera d'arte in divenire, fatta di segni, sagome, geometrie, simbolismi, colori e messaggi all'uomo moderno. Le istallazioni sono giochi prospettici intrecciati a oggetti di uso quotidiano, quali il frigo e la vasca da bagno. In alto, accanto alle travi in legno, l'opera chiave di tutta la casa, "Cinque, venticinque volte sul fondo azzurro". Per realizzare quest'opera Ireland ha usato un linguaggio estinto da più di 1200 anni, impiegando la lettera " I " (pronome inglese) come una scientifica comunicazione numerica.
La visita di questa casa richiede, per chi la vuole apprezzarla nel più approfondito significato artistico, una precedente conoscenza di questo linguaggio, per comprendere al meglio l'opera. Chi invece come me scopre questa casa un po' per caso, verrà guidato dal piacere estetico, e la potrà comunque vivere anche solo attraverso l'istinto della sua atmosfera, in bilico fra un nido di pace di una coppia dal genio artistico, e la dimensione museale, perché le pareti e le istallazioni questo sono.
Da sottolineare poi, la presenza, di una pregevole collezione di libri sull'arte e sulla vita di Ireland che ha voluto raccontarsi, attraverso la sua pittura e il suo linguaggio, con un piccolo angolo di vita a Todi, fra i tetti e i palazzi antichi.
Per prenotare una visita alla Casa Dipinta: Todiguide.
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