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Vivisezione: un altro passo verso l’ abolizione

Creato il 07 settembre 2011 da Ethology @richardbar

La legislazione europea limita la sperimentazione sugli animali in campo farmaceutico e cosmetico e le aziende sono sempre più alla ricerca di sistemi alternativi per garantire la sicurezza dei loro prodotti. 

Una ricerca in corso di stampa sulla rivista on line BMC Genomics dimostra che la risposta di cellule umane coltivate in laboratorio può essere utilizzata per classificare le sostanze chimiche, ai fini dello sviluppo di una dermatite da contatto, come sensibilizzanti o non-sensibilizzanti, e può anche prevedere l’intensità dell’eventuale risposta allergica, fornendo una alternativa alla sperimentazione animale in questo ambito.

Nel 2009, un emendamento alla Direttiva sui test cosmetici ha vietato di testare prodotti e ingredienti cosmetici sugli animali rendendo oltremodo difficile garantire l’ipoallergenicità dei nuovi prodotti.

I ricercatori dell’Università di Lund, in Svezia, hanno utilizzato il profilo genomico per misurare la risposta di una linea cellulare di cellule di leucemia mieloide umana a sostanze chimiche conosciute. Sulla base dei risultati ottenuti hanno definito una ‘firma biomarker’ relativa a 200 geni, che sono in grado di discriminare con precisione tra agenti chimici sensibilizzanti e non-sensibilizzanti, riuscendo anche a utilizzare questo sistema per prevedere la potenza allergenica, ossia l’intensità della risposta del sistema immunitario.

”Il regolamento REACH (registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche) – ha detto Carl Borrebaeck, che ha diretto lo studio – impone che tutte le sostanze chimiche nuove ed esistenti all’interno dell’Unione europea siano testate sotto il profilo della sicurezza. Il numero di sostanze chimiche in elenco supera già le 30.000 e continua a crescere. VIVISEZIONE: UN ALTRO PASSO VERSO L’ ABOLIZIONE


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