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Vladimir Putin Nobel per la Pace?

Creato il 14 settembre 2013 da Matteo
Vladimir Putin – il secondo dopo Gorbačëv Il presidente russo è stato proposto per il premio Nobel per la Pace
A Vladimir Putin, come a suo tempo a Michail Gorbačëv, potrebbe essere assegnato il premio Nobel per la Pace. Iniziatore della proposta di candidatura del presidente russo al prestigioso riconoscimento internazionale – per il contributo alla regolazione del conflitto in Siria – è il capo del Fondo Panrusso per l'Istruzione Sergej Komkov. "Una lettera ufficiale con la corrispondente proposta è stata da me inviata tramite corriere al comitato per l'assegnazione del premio Nobel il 10 settembre, – ha chiarito Komkov a "Svobodnaja pressa". – Al contempo una copia della lettera è stata indirizzata per posta elettronica all'indirizzo elettronico del comitato norvegese del premio Nobel, cosa pure prevista. Prima di fare questo, naturalmente, mi sono consultato con la segreteria del comitato e ho precisato chi può effettuare tale proposta". "SP": – Chi?
Secondo le disposizioni sul premio Nobel per la Pace possono proporre una candidatura persone fisiche, se hanno il titolo di professore e il dottorato di ricerca, ma anche i direttori di istituti scientifici e di comunità scientifiche. Io ho il titolo di professore dell'Accademia Europea di Scienze dell'Informazione in Belgio e il titolo di professore dell'Accademia Internazionale delle Scienze di San Marino. Sono dottore in Diritto, ho un dottorato di ricerca – cioè secondo tutti i parametri rientro nel numero delle persone che possono proporre la propria candidatura all'esame del comitato. Perciò la presentazione è stata preparata e indirizzata ufficialmente al comitato norvegese del Premio Nobel a Oslo. "SP": – Ne risulta che è una sua iniziativa personale?
Sì. E' una mia iniziativa personale. "SP": – Perché Putin?
In primo luogo, sono stato una persona di fiducia di Putin al tempo della sua prima elezione a presidente nel 2000 e conosco molto bene Vladimir Vladimirovič. A dire il vero, la mia posizione su una serie di questioni (in particolare nella sfera dell'istruzione) si è sempre distinta da quella assunta dai suoi funzionari. In secondo luogo, ora vivo nella Repubblica Ceca e da là vedo molto bene qual è oggi la situazione internazionale – l'incandescenza delle passioni è giunta al grado più alto. L'Europa vive in estrema tensione. Perché molti capiscono: quegli avvenimenti che si sviluppano precipitosamente nel bacino del Mediterraneo e in Medio Oriente possono condurre non solo a una guerra locale, ma anche a una guerra mondiale. Là la cosiddetta opposizione siriana fa una politica del tutto folle, ma anche Bashar Assad, che conduce un gioco estremamente pericoloso, è pure impossibile da lodare. Che dire degli Stati Uniti, che, come al solito, perso il controllo, si gettano nel combattimento senza cercare di risolvere niente in modo pacifico?! Ed ecco che nelle condizioni di una situazione così tesa, esplosiva, la posizione di Vladimir Putin è risultata l'unica sicura. Questi ha cercato di fermare questo processo già nel corso del summit del G20: nonostante i rapporti tesi, creatisi già da parte americana, ha trovato comunque sostenitori ed è riuscito a cambiare bruscamente la situazione. Inoltre è riuscito a prendere l'iniziativa nelle proprie mani e ha costretto tutta la comunità mondiale ad andare per una strada proposta non dagli USA, ma dalla Russia. Certo, anche questa strada è abbastanza difficile, ma è l'unica sicura. Perciò Putin oggi, a differenza forse di un'intera serie di altri premi Nobel per la Pace, e in particolare a differenza dello stesso signor Obama, che è già possessore del premio, merita questo riconoscimento. "SP": – Se premieranno Putin, sarà un premio per la Pace diverso da quelli di Gorbačëv e Obama?
Certo. E' un premio che viene conferito in un'altra situazione storica. Bisogna capire in quale tempo si verifica questo o quell'avvenimento. Oggi, quando il mondo è realmente sull'orlo non semplicemente di una guerra locale, ma di una guerra mondiale, le persone che cercano di cambiare bruscamente questa situazione e fare di tutto perché il conflitto non si origini meritano il più alto riconoscimento. Si è creata una situazione storica, in cui il più prestigioso riconoscimento nell'ambito della difesa della pace è il premio Nobel per la Pace. Il direttore dell'Istituto Internazionale per gli Stati più Nuovi, il politologo Aleksej Martynov guarda con favore alla proposta della candidatura di Vladimir Putin al premio Nobel per la Pace: Questa crisi siriana, che hanno già battezzato la "Crisi di Cuba-2" per l'appunto scambia di posti Putin e Obama. Cioè, siamo abituati al fatto che i presidenti americani da noi di solito sono per la pace e ricevono i premi Nobel per la Pace. E la Russia è l'impero del male. Ma oggi osserviamo, e tutto il mondo lo osserva, come il leader russo e quello americano si sono scambiati di posto. Putin è diventato quello che può garantire la pace. Penso che meriti il premio Nobel. "SP": – Cosa darà questo alla Russia?
Non si tratta di cosa darà questo alla Russia. Si tratta di cosa darà questo al mondo e al mondo questo darà la pace (scusate lo slogan banale). Comunque nessuna persona normale vuole la guerra. Una persona normale vuole la soluzione pacifica di qualsiasi conflitto. E la capacità in questo senso l'ha mostrata nella situazione attuale proprio Vladimir Putin. E gli editoriali di tutti i maggiori giornali del mondo oggi parlano di questo. Con palese scetticismo commenta l'iniziativa il co-presidente del Consiglio per la Strategia Nazionale, il politologo Valerij Chomjakov: In qualche modo dubito che il comitato del Nobel accoglierà con entusiasmo questa candidatura. Non penso che là ci sarà un senso di profonda soddisfazione quando riceveranno questa proposta. Per quanto riguarda le iniziative siriane del presidente, là non c'è ancora un risultato. E come si concluderà tutta questa storia è noto solo a Dio. Inoltre, se si crede alla parte americana, queste iniziative non erano affatto di Vladimir Putin. Queste sono state discusse da lui con Obama a Piter [1], dov'è sorta l'idea stessa. A chi è venuta in mente per primo? Non lo so. Semplicemente sui mezzi di comunicazione di massa è apparsa prima la notizia che eravamo usciti con questa iniziativa. Forse è così. Ma le iniziative non meritano il premio Nobel, meritano dei risultati. Ma i risultati per ora non ci sono. "Quello che ho sentito sulla proposta di Putin per il premio per la pace sembra qualcosa di non molto serio, – dice il vice-direttore del Centro di Studi di Politica Contemporanea Sergej Ryženkov. – E' chiaro che la procedura non è molto complessa. Ma vengono proposte, stando a quanto capisco, migliaia di persone, ma riceve il premio una. In questo caso hanno legato questo alle iniziative per la Siria, ma in qualche modo, a mio parere, affrettatamente. Se là, in Siria, tutto si risolverà effettivamente con l'immediata partecipazione del nostro presidente e si risolverà positivamente, allora meriterà pensarci. Ma ora questo causa perplessità. Anche se fosse un tentativo di PR internazionali, sembra strano. Per la sua influenza Putin (astraendosi dalle caratteristiche positive e negative) è una persona abbastanza significativa nella politica mondiale e non ha bisogno di PR. "SP": – Vuole dire che questo premio non gli è necessario per rafforzare la propria autorità nell'arena internazionale?
No. Questo premio non gli è proprio necessario. Se in Siria, grazie alla sua iniziativa, si organizzasse qualcosa pacificamente, allora sì. Dal dossier di "SP"
Il comitato del Nobel per ora non commenta la proposta della candidatura del leader russo al premio per la Pace. Il rappresentante del comitato, come riferisce la RIA "Novosti" [2], si è rifiutato di farlo, riferendosi al fatto che i nomi dei candidati vengono tenuti segreti.

Svetlana Gomzikova, "Svobodnaja Pressa", http://svpressa.ru/society/article/74187/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Nome colloquiale di San Pietroburgo.
[2] RIA sta per Russkoe Informacionnoe Agentstvo (Agenzia Russa di Informazioni) e "Novosti" significa "Notizie".

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