
Versi di parole, disegni e colori come stimoli sensoriali per dipingere un estremo ordine cosmico, che anche nei ritmi musicali trova i suoi schemi. Come un apparente sillabario elementare, la poesia di Rimbaud racconta la storia di timbri vocalici ai quali riconosce una vita propria, una nascita e una morte. Dal primo verso, con l’associazione tra suoni e colori, l’autore sviscera nelle strofe un elenco d’immagini realistiche in spiegazione di una corrispondenza paradigmatica che troviamo nell’incipit. In una semplicità apparentemente descrittiva, Rimbaud diffonde la singolarità della lingua, la profondità e l’importanza di ogni singolo suono, inevitabile ai fini di un’armonia sensoriale, non solo acustica, che ciascuno di noi può riconoscere ed esserne affascinato.






