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“Voci ai confini dell’anima” di Maria Tosti: le tappe faticose del cammino della vita

Creato il 27 dicembre 2014 da Alessiamocci

L’autrice perugina Maria Tosti esordisce presso il pubblico dei lettori con Voci ai confini dell’anima, Edizioni Thoth, 2014, con testi in italiano, francese, spagnolo e inglese, offrendoci le tappe faticose di un cammino, quello della vita, durante il quale ha affiancato ai fatti personali, agli accadimenti concreti, le voci poetiche sgorgate in tappe che si snodano tra il 1985 e il 2014.

Immagini naturali come paradigmi della vita umana, ricorrono, si combinano variamente tra loro, nel difficile tentativo dell’autrice di trovare risposte alle tante domande, di scoprire un senso, di arrivare a una meta che, comprendendoli, trascenda passato e presente, li oltrepassi in una dimensione più stabile e definitiva.

Vivere è camminare, a volte smarrendosi a volte peregrinando, accompagnandosi sempre alla solitudine, consustanziale all’esistenza stessa. La vita dell’anima si muove e trova riferimenti e referenti negli elementi della natura, sempre presenti, non solo come sfondo, ma come protagonisti partecipi: cielo, vento, sole, luna, stelle, nubi, alberi e foglie, spesso quasi personificati, a volte immagine di altro, prettamente umano, come nella coppia Sole-Luna/Uomo-Donna, che si cercano, si sfiorano, ai confini tra il giorno e la notte, si rincorrono, ma mai del tutto si appartengono, se non nel disegno del Tempo, onnipresente e onnicomprensivo.

Se, come sembra, non si fugge al dolore e alla sofferenza, stella della vita si accende nel buio la speranza, e il verso sgorga spontaneo perché necessario, in quanto consapevole che una sola parola può spezzare il silenzio. Difficile guarnire tutto con l’allegria, come l’autrice pare suggerire agli altri ma, in primis, a se stessa, quando si vive la tristezza come maledizione. Tuttavia il cammino della vita, proprio per questo, spesso si fa corsa, anche per dimenticare, per cercare la propria libertà di uomini, per smarrirsi nella Natura fino a appartenerle totalmente. La corsa da se stessi, poi, spinge verso la meta ambita: raggiungere l’irraggiungibile.

Solo si può perseverare se si mantiene, nonostante tutto, la capacità di osservare, stupirsi, conservare la meraviglia, pur in una stagione che pare essere per l’anima quasi un autunno perenne, di grigio, di pioggia e foglie secche sbattute dal vento.

Ma la consapevolezza del limite terreno fa aprire i propri occhi (della mente e del cuore) finestre di cielo / spalancate sul mondo / a cogliere l’essenza della vita; allora si percepisce l’esistenza di un posto lontano dal mondo…un posto nel cuore di ognuno / dove regnano le cose migliori. Per raggiungerlo è necessario far vivere la speranza, con molta costanza, superare il dolore con tutto l’amore possibile: Non avrai pace se non coltiverai la speranza - ci dice Maria Tosti – aggrappati a ciò per cui vale la pena lottare.

In quello stretto spazio in cui la ragione cede il passo al cuore, là per l’autrice s’incardina la fede in un oltre che soddisfa la sete d’infinito, dove conducono i passi pellegrini / alla ricerca dell’anima.

 

Written by Katia Debora Melis

 


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