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Voci dalla provincia (di L. Polastri)

Creato il 04 dicembre 2013 da Conflittiestrategie

Riceviamo e pubblichiamo

Voci dalla provincia

La provincia italiana, quella più industrializzata è il termometro reale della crisi italiana. Per capire lo stato delle cose prendiamo una città come Brescia ex capitale del tondino, città dalla quasi piena occupazione e dal benessere ostentato. Nell’arco di pochi anni e più precisamente dall’ultimo governo dall’abusivo Monti, la città si ritrova priva di risorse per guardare al futuro con ottimismo.

I più recenti dati ci dicono che nella seconda città della Lombardia un bambino su due è straniero,( alcuni plessi scolastici fanno registrare un 75% di incidenza straniera con una media di 10 lingue diverse) che la città è infestata da baby gang di negri e sudamericani; che centri commerciali in pieno centro come il “Frecciarossa” è in mano a ragazzini stranieri che estorcono cellulari e soldi ai passanti. E’ la terza città d’Italia per infezioni da HIV, quella più inquinata da PCB che in alcune zone della città (molto ampie se si pensa a tutto il comprensorio della ex Caffaro) fa registrare incidenze tumorali di ben sette volte oltre la media nazionale. Zone mai bonificate nonostante i tanti proclami politici.

Uno dei comparti maggiormente produttivi, quello dell’edilizia è stato annientato. La tassazione selvaggia di questi due ultimi governi delinquenziali ha fatto registrare un’impennata dei pignoramenti degli immobili e degli invenduti. Alcuni dati. Fra città e provincia ci sono 10 mila immobili all’incanto, e c’è il rischio di essere prudenti; è una montagna di case, negozi, terreni, capannoni sul mercato a cui si aggiungono i 30-35 mila appartamenti finiti ed invenduti del mercato tradizionale. La compravendita di negozi è ai minimi storici.  Crollate anche le pertinenze, vale a dire box e posti auto, quattromila in meno in un solo anno.

Per quanto riguarda il lavoro per rendersene conto basta andare un giorno qualsiasi presso l’ufficio del lavoro della città. Parlo per testimonianza diretta. All’apertura mattutina degli uffici ci sono accalcate ogni giorno almeno 150-200 persone che si spingono per entrare. Il flusso continua interminabile per tutta la mattina e poi il giorno dopo. La maggioranza sono stranieri che con la sola residenza ed il permesso di soggiorno, senza conoscere la lingua, si iscrivono alle liste di disoccupazione in concorrenza con gli italiani. Si tratta di lavori umili, come inservienti, lavapiatti, donne delle pulizie e via dicendo. Le italiane non ci sono non perché siano schizzinose ma con una pakistana con 5 figli ed un marito disoccupato non si può competere. Priva vengono loro. Queste persone spesso non versano i contributi ma godono di istruzione e sanità gratuita. L’atto più delinquenziale che fa Napolitano, servo e schiavo dei paesi anglosassoni è quello di volere la distruzione pianificata e rapida del nostro paese. La sinistra, tutta, è il suo braccio armato.

Gli unici che stanno bene sono i politici, sempre sorridenti e ben pasciuti ed i sindacalisti che nelle loro calde sedi non vedo l’ora che le aziende falliscano per prendersi parcelle per le contrattazioni sindacali ed aumentare il numero di tesserati. Per esperienza personale ho assistito alla chiusura di un’azienda. Nelle prossime puntate spiegherò come agiscono questi loschi personaggi.


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