Vodafone: qualcosa si muove?

Da Leragazze

Svuodafone

Chi ci segue conosce la storia lavorativa dei dipendenti Vodafone. Chi non ci segue, o comunque per coloro ai quali gli articoli in questione sono sfuggiti, può rileggerli qui.

Di nuovo c’è che nell’attesa di un sempre più prossimo licenziamento collettivo, ci siamo mossi (e stiamo seguitando a farlo) in vari modi.

Intanto con dei presidi itineranti e volantinaggi che da piazza SS. Apostoli, si sono spostati nelle scorse settimane alla Regione Lazio, poi alla Provincia, quindi al Comune di Roma e infine al Senato. L’intento di questi presidi era duplice: da un lato certamente informare l’opinione pubblica che non solo a breve 133 persone e relative famiglie finiranno per la strada, ma soprattutto che a pagare l’indennità di mobilità saranno proprio loro, in qualità di contribuenti.

Grazie a questo lavoro ho capito un po’ di cose: intanto che alla gente non importa proprio nulla di quello che succede a un palmo dal suo naso: ho avuto modo di incontrare in questi giorni molti romani che (almeno a parole) si sono dimostrati solidali con noi e indignati per la nostra situazione. Ma purtroppo mi sono accorta che sono la minoranza. Mi sono mi sono imbattuta infatti in una gran quantità di persone assolutamente disinteressate, addirittura infastidite dalla nostra presenza, assolutamente non disponibili nemmeno a prendere un volantino in mano, trincerandosi dietro alla frase “non mi interessa”. Avete presente gli anatemi che lanciano zingari e accattoni ai quali rifiutiamo l’ennesima moneta? Beh! Ho fatto anche io proprio così! A molti confesso di aver risposto augurando loro di trovarsi a breve nella nostra stessa situazione, in modo da considerarla, almeno un po’, interessante.

Ma se il primo obiettivo non è stato centrato, con il secondo stiamo andando assai bene! Si tratta del tentativo di smuovere organi di stampa  e istituzioni affinché facciano pressioni a livello politico per bloccare il nostro licenziamento.

Abbiamo avuto contatti con consiglieri regionali, provinciali e comunali, che hanno portato proprio giovedì scorso a un bel risultato.

Alla provincia di Roma  è stata approvata all’unanimità una mozione con la quale è stato chiesto a Vodafone di bloccare la procedura di licenziamento collettivo avviata il 1 agosto 2012 e reintegrare i 100 lavoratori oggetto della riduzione di personale; e impegna altresì il presidente Zingaretti e la Giunta ad attivare le procedure per la rescissione del contratto della Provincia di Roma con la Vodafone, se non verranno bloccate le procedure di licenziamento e reintegrati i lavoratori.

Al Comune, l’assemblea capitolina ha approvato all’unanimità la mozione “Sostegno e solidarietà ai lavoratori della Vodafone Italia Roma”. In particolare, l’aula Giulio Cesare ha chiesto “al sindaco di Roma e alla Giunta capitolina di intervenire affinché venga fatta rispettare la sentenza del Tribunale del lavoro di Roma” che ha giudicato “inefficace” l’esternalizzazione di 914 dipendenti, di cui 130 a Roma. Inoltre, la mozione prevede che sia aperto un tavolo di concertazione con il governo, la Regione Lazio, OO.SS., Roma Capitale e la società Vodafone Omnitel “per evitare eventuali perdite di posti di lavoro nel territorio”; che venga rivisto dall’amministrazione di Roma Capitale e sue controllate il contratto di fornitura di sim, telefoni e servizi prestati dalla società Vodafone come tangibile segno di disapprovazione al comportamento irrispettoso nei confronti delle istituzioni. E, infine, chiede di esperire tutti i possibili tentativi di soluzione alla vertenza in oggetto intervenendo sulle autorità competenti.

Non sappiamo se questi tentativi avranno un seguito. Non sappiamo se davvero riusciranno a portare i loro contratti telefonici presso un altro gestore. Noi lo speriamo e stiamo continuando la nostra battaglia. Sapevamo che la guerra, specie contro un colosso come Vodafone, non sarebbe stata affatto facile.  Ma abbiamo raggiunto un ottimo risultato. Il 12 ottobre si concluderà l’ultima fase della procedura di licenziamento e da un giorno all’altro potremmo ricevere la tanto temuta raccomandata.

Concludo citando un articolo letto sul blog di La7 nel quale la giornalista, si chiede perché mai 3 lavoratori FIAT, che tanto destarono scalpore per essersi trovati in una situazione come la nostra, debbano valere meno di 130 lavoratori Vodafone.



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