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Voglia di falce e martello

Creato il 06 ottobre 2011 da Laperonza

 

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C’è una voglia crescente di falce e martello in Italia. Saranno i postumi della sbornia Pisapia per niente contrastati dalla cocente delusione del dopo-festa, sarà la constatazione dell’impossibilità di disfarsi di Berlusconi e della sua schiera di masnadieri, sarà la consapevolezza di non avere una risposta al bisogno di nuovo che pure grida da tutto il Paese, fatto sta che tanti autoprofessantisi ex-comunisti, passati attraverso querce e ulivi, dopo aver fagocitato cattolici e laici con la promessa di aver seppellito gli antichi utensili (la falce e il martello, appunto) per dar vita ad un soggetto nuovo e credibile che potesse interpretare la voglia di sinistra moderna e laica che cresce in Italia, ora li tirano fuori, un po’ mangiati dalla ruggine, per riappiccicarli in giro, disegnarli, pubblicarli sul web non senza qualche pudore. Mentre la coerenza di chi ex non si è mai sentito e si è sempre professato tale non ha pagato affatto, gli ex-comunisti si fanno vincere dalla nostalgia e, non più paghi del solo continuare indefessamente a chiamarsi fra loro “compagni”, ora riscoprono di non essere mai stati ex e di essere rimasti, nonostante tutto, comunisti. Però nel frattempo hanno cacciato dalla politica nazionale e dal Parlamento i comunisti più coerenti e hanno professato laicità e modernità. Ora la domanda che sorge spontanea è questa: e noi? Noi che comunisti non siamo mai stati ma di sinistra sì? Ammò dove andiamo? Che fine ci volete far fare?

Luca Craia


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