Magazine Diario personale

Voglio andar via senza ritardi

Da Pkiara

 “Voglio andar via” canterei se fossi dentro Tutti Pazzi per Amore. Voglio proprio andare via, viaggiare. Non per tornare a casa, in Sicilia, dove ho passato tutte le mie vacanze da due anni a questa parte. Voglio vedere posti nuovi o tornare in luoghi conosciuti per scoprirli meglio. Vorrei vedere una bella città sul mare, passeggiare per strade che non conosco, fotografare angoli. Mi piacerebbe Genova o Bari o Trieste o tornare a Torino (dando per scontato che tornerei a Milano immediatamente). Vorrei visitare Praga e Budapest e Parigi e Amsterdam e Berlino e magari tornare a Londra. Alla fine non andrò da nessuna parte. Però, già pensarci mi alleggerisce un po’ e almeno col pensiero non devo prendere mezzi di trasporto che potrebbero costringermi a non godermi l’avventura. Potrei, per esempio, rischiare di rimanere in aeroporto sette ore in attesa di un aeromobile proveniente dalla Turchia (come successo a Pasqua dello scorso anno) o rimanere bloccata all’aeroporto di Catania dove, una volta passata dall’altra parte, c’è il nulla: niente librerie, pochi negozi, un bar che vende cinque riviste, ma in compenso una pasticceria che fa dei cannoli magnifici. Mi potrebbe accadere, per esempio, di trovare la nebbia e dover aspettare che si diradi e in questo modo far amicizia con un’infermiera siciliana di nome Giovanna (quanto mi farebbe piacere ritrovarla, ma credo di non avere più alcuna possibilità di contatto) oppure perdere il funerale di una persona molto molto cara. Finché viaggio con la fantasia, invece, non devo convalidare il biglietto né trascinarmi bagagli pesanti né rischiare di essere in ritardo o non arrivare per niente. Con la fantasia, basta un niente e ci sei, lì dove hai voglia di andare.
 


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