Magazine Società

Voglio decidere io

Creato il 13 luglio 2011 da Frufru @frufru_90

Dal mio diario di carta...
30 agosto 2007 Per giorni e settimane l'anno scorso a filosofia e biologia ci siamo chiesti che cos'è la vita. Troppo squallido dire che è un insieme di atomi, di organi. È molto di più. È corpo, ma è anche volontà, è sognare, è correre, è pensare, è ridere, è piangere, è provare e riprovare, è vincere, è perdere. Non è stare attaccati a una macchina senza la quale nemmeno respireresti. Non è non capire che non puoi muoverti e pensare, non è farti imboccare, non è mangiare con un sondino. Io sono favorevole all'eutanasia. Se un giorno dovesse succedermi qualcosa (spero proprio di no) quella spina staccatela. Non sentitevi in colpa, lo voglio io, lo state facendo per me. Sarà il mio ultimo sogno. Sono uno spirito libero io, non vorrei mai e poi mai essere un insieme di cellule e niente di più.
Avevo 16 anni e questi erano i miei pensieri, non sono cambiati a distanza di quattro anni. Io capisco che non possiamo essere tutti d'accordo, ma non capisco perché una parte deve imporre la propria verità all'altra parte. Non tutti possiamo essere favorevoli all'eutanasia, è vero, ma perché non lasciare libere le persone di scegliere come meglio credono? Perché imporre un accanimento di Stato? Qualcuno proclama la solita storiella per cui la vita è un dono prezioso, dono di dio chiaramente, e pertanto dev'essere il suddetto dio a decidere quando privarcene. Sempre quel qualcuno spesso racconta storielle per cui il lupo cattivo e malvagio che non rispetta la vita non è altro che la scienza. Un attimo. E non è sempre scienza quella grazie alla quale le persone possono continuare a vegetare? Dico vegetare, perché per me quella non è vita né esistenza. In questo caso allora la scienza recita la parte del buono. I cattivi sono quelli che vorrebbero solo essere liberi. Personalmente rispetto i punti di vista diversi dai miei e non ci trovo niente di male in una persona che ha fede e pensa che l'eutanasia sia un insulto a dio. Non trovo niente di male in chi la spina non la staccherebbe mai, per i motivi più disparati, magari anche in attesa di progressi in campo medico che potrebbero aiutare a far tornare in vita i vegetali. Io penso che queste persone abbiano tutto il diritto di mettere in pratica i loro principi e di non far staccare la spina nel caso dovesse succedere loro qualcosa di brutto. Al tempo stesso, però, penso che anche gli altri dovrebbero avere il diritto di staccare la spina, se è quello che vogliono. Si tratta semplicemente di un diritto, si tratta solo della propria libertà. Di una libertà triste e dolorosa, ma necessaria purtroppo. Chissà quante Eluane e quanti Welbi meno noti e meno ricchi ci sono, semplicemente in attesa di un diritto che dovrebbe essere, almeno per me, naturale.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :