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Voglio essere Chiara: La tigre, lo squalo e l’infinito

Creato il 23 febbraio 2011 da Gianclint

Voglio essere Chiara: La tigre, lo squalo e l’infinitoRino, cinque giornate ti hanno dato. Come le Cinque giornate di Milano. Praticamente, sei nella storia. A dire il vero, le tue sono quattro più una. Ma tu nella storia rimani lo stesso. E non certo come la lumachella di Trilussa. “La lumachella della Vanagloria, ch’era strisciata sopra un obelisco, guardò la bava e disse- Già capisco che lascerò un’impronta nella storia.” Altri sono lumache. Tu no! Sei una tigre. Il mio Sandokan! Hai sbagliato. Sei stato punito. Punto e a capo. Giusto non fare ricorso. E non per una questione di stile, come dice chi la sa molto più lunga di me. La tua, semmai, è una questione di stele. Quella di Rosetta è stata decifrata a prezzo di  grandi fatiche. Davvero enormi, sì. Non superiori, però, a quelle che fanno e hanno fatto i nostri allenatori a leggere le partite. Ecco, Rino, la tua stele è passata troppo vicino a Joe Jordan, uno che io conosco. E come! Ero a S.Siro il giorno in cui segnò in un derby di Coppa Italia. Ci raggiunsero sul 2 a 2 proprio alla fine e ci eliminarono, mannaggia. Avresti potuto centrarlo bene, però, in modo da giustificare appieno il castigo. Qua la mano, soldato Rino! Cosa vuoi, io capisco quelli che hanno dentro il sacro fuoco. Anche se sbagliano. Questione di affinità elettive….. Tu paghi e basta. Purtroppo la Eminflex si giova del solo Zidane per testare i… Materazzi… Gli squali continueranno a nuotare nell’oceano, liberi di provocare, azzannare e dare dei mafiosi. Un modo per punirli, comunque, l’abbiamo. Eliminare il Tottenham. La squadra deve capirlo e deve farlo, anche e soprattutto, per te. Tanti si stracciano le vesti per il tuo “vergognoso” comportamento. Io, no! Noi non siamo radical chic. Siamo gente vera. Di sostanza. Magari un po’ rude. Ma con un cuore grande così.  Preferisco il Paradiso per il paesaggio e l’inferno per la compagnia. So che tu la pensi come me. Perchè, pur con la tua prosa un po’  sgrammaticata, hai qualcosa dei poeti maledetti. E questo mi piace immensamente. Visto il ragazzo bello, bravo, colto, pulito, intelligente? Ipocritino Bei Capelli tifava Inter il 22 Maggio. Ci credo! Io, invece, tifavo Bayern. E lo stesso farò stasera. Probabilmente non crederai a quel che ti dico adesso. La Matematica è bellissima! Ti cattura, ti imprigiona con la sua logica. Poi ti destabilizza, abbatte le certezze, dimostrando, con il Teorema di Gödel, che in ogni teoria assiomatica complessa esiste almeno un’affermazione della quale non si può stabilire se sia vera o falsa.  Infine ti regala il sapore vertiginoso dell’infinito. E’ una cosa che va al di là dei nostri sensi. Provoca ebbrezza e smarrimento. Un po’ come il Milan. Nell’infinito la parte ha lo stesso valore del tutto. Il paradosso di Hilbert è illuminante.  Un albergo è pieno. Ognuna delle sue infinite stanze è occupata da un cliente. Si presenta un torpedone con infiniti turisti. Come alloggiarli? Semplice. Basta ordinare che ogni cliente si sposti in una camera con il numero doppio rispetto alla sua. Così si liberano tutte le stanze dispari. Non solo di Leopardi e dei suoi meravigliosi naufragi vive l’infinito. Cosa c’entra tutto questo con noi? Il fatto è che Gattuso, una parte, è Milan. La parte come il tutto. Quindi rientri nella magia dell’infinito. D’accordo, te ne volevi andare. Anch’io, sai, lo volevo fare. Prostrata, come te, da scelte demenziali, mi ero ripromessa di staccare con il Milan. Per non soffrire troppo. Determinata a raggiungere lo scopo, mi sono perfino data al tiro con l’arco. Sarà che, essendo una ciofeca, mi stancavo di raccogliere frecce che nemmeno centravano il paglione. Sarà che questo sport, fatto di impegno, continuità, metodo, concentrazione, non risulta adatto al mio carattere esuberante. Sarà che non devi esultare le poche volte in cui becchi il centro, per via di non disturbare gli altri. Ma è possibile rinchiudere un transatlantico in uno stagno? Sta di fatto che ho combinato una gran confusione e poi ho smesso. E’ inutile cercare di rigirare la frittata. Mi piace esageratamente di più il calcio. Qualcosa è successo, però, eh! Mia figlia si è fidanzata con il ragazzo che fa l’istruttore. E, volendo, posso sempre rientrare dalla porta principale, visto che sono la potenziale consuocera del Presidente! Che c’entra adesso l’arco? Ecco, avrei incoccato volentieri alcune frecce per colpire chi dico io… Non certo te, Rino .Già che siamo entrati in confidenza, ti chiedo un piacere. Non potresti rifilare qualche bottarella a Clarencetta? Cosucce da poco, si intende. Sufficienti, però, a renderla inutilizzabile fino alla benedetta scadenza del contratto. Ma bando alle ciance. Lunedì c’è il Napoli. Mi ricordo bene della strana…Faccenda che ci condannò alla B. E pure dello scudetto scippato. Ero al Bentegodi ad assistere di persona all’esecuzione di Lo Bello, mandato lì a freddare una squadra sfinita dopo i supplementari di Monaco. Rosario degno figlio di Concetto. E quello fu solo l’ultimo capitolo di un libro pieno di tanti arbitraggi disgustosi. Il presente ci dice che la partita è molto difficile. Inutile nasconderlo. Però….. Con te, Van Bommel, Prince, Binho a centrocampo, Pato e Ibra davanti, Cassano e Flamini pronti a intervenire a seconda delle necessità….. Insomma, io sogno, Rino. Vedete di regalarmelo questo squarcio di infinito!

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