Diciotto anni fa proprio oggi “qualcuno“, che per anni ci è stato fatto credere fosse la mafia, uccise Giovanni Falcone e qualche settimana dopo Paolo Borsellino. Ci sarebbe da scrivere ben più di qualche riga o di un post su quei mesi del 1992, anche alla luce delle ultime notizie. Personalmente, celsi fin da subito non indignarmi (per poi magari subito dimenticare), di NON DIMENTICARE, di non farne martiri ma, semmai, esempi di alto coraggio e senso civico da adottare e da portare avanti nella storia e nel tempo.
Insieme a tanti altri hanno lottato per il rispetto della legalità, in mezzo a persone a cui della legalità non importava nulla o almeno non quanto il possibile profitto dei loro loschi affari. Per anni s’è detto che il loro sacrificio e quello degli uomini della scorta non sarebbe stato vano, che l’Italia, quella vera, ne avrebbe fatto tesoro. Nel tempo s’è esultato per la cattura di questo o quel personaggio più o meno di spicco (anche se tanto di spicco non credo lo siano quelli che si fanno beccare ndr) eppure la mafia è ancora lì, più presente e più attiva che mai. Perchè è proprio in periodi bui e difficili come questi che chi ha soldi e potere ha “una chance, una marcia in più” e soldi e potere oggi non ce l’hanno nè lo Stato nè tantomeno la politica.
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Dedicato a tutte le vittime di mafia ed a tutti coloro che da allora non si sono mai tirati indietro davanti a questa sfida che diventa sempre più difficile visto che non appena ci si avvicina alla verità “qualcuno” cerca di cambiare le regole in sprezzo alla memoria storica di un recente passato ed a ferite mai rimarginate. Solo non dimenticando glielo impediremo, solo non dimenticando e lottando sapremo i nomi di quei “qualcuno“!