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Voglio scrivere... di fate? (post verità)

Creato il 26 settembre 2012 da Adrianakoala @adrianakoala
ì Lunga attesa stavolta, per questo post. Ancora mi sembra che non abbia voglia di uscire. Proviamoci.
Il punto è che qui mi si stanno confondendo le carte. Il mio primo blog è nato nel 2004, qualcuno di voi lo sa,  ed è partito come il contenitore dove una giovanissima aspirante giornalista potesse raccogliere tutte le cazzabubbole che le passavano per la testa. Così la vicenda è andata per anni. Belli.
Poi gli anni passano, e l'attenzione per i blog cresce. Nel frattempo nel mio percorso professionale si fondono passione giornalistica e passione per la rete, così mi ritrovo a gestire per professione alcuni siti web, con grande soddisfazione. Il blog continua però a rimanere uno spazio a sé, oserei dire ben protetto da tutto il resto, dove seguito a raccontare l'Adriana persona, non tanto l'Adriana professionista. Salvo pubblicare qui qualche articolo di quelli che faccio per Gazzetta, mio primo amore (lavorativo, s'intende), quando mi pare che l'argomento possa essere interessante anche per chi magari non vive dalle mie parti. Dove voglio andare con quello che sto scrivendo? Non lo so, ma andiamo avanti, vediamo dove si va.
Ultimamente l'attività sul web sta crescendo sempre di più, e mi trovo anche a partecipare a numerosi eventi come la Social Media Week che si sta svolgendo a Torino in questi giorni. In vista di un progetto particolarmente bello, mi sto documentando e sto riflettendo molto sul tema social network. E che c'importa? - Direte voi. Pazienza ancora un attimo, vediamo dove andiamo. Ecco, qui è proprio difficile pigiare i tasti della tastiera, ma voglio farlo. La questione è che, in tutta sincerità, non amo - e proprio non riesco a identificarmici - le figure che pubblicano un post appena Blogspot introduce una nuova feature, che scrivono solo ed esclusivamente di quello che fanno, cioè scrivere contenuti per il web. Lo confesso, e chi mi legge assiduamente lo sa: le mie letture extra lavorative non riguardano esclusivamente studi sociologici sul web, saggi sul web, ricerche sul web. Sono una persona e come tale sfaccettata: sì, scrivo per il web, ma faccio anche interviste, modero serate, e sono anche una moglie, spero sarò una mamma, amo cucinare, guardare le vetrine, andare al cinema, e molto altro ancora. Ieri, certo che ho riflettuto sul tema della giornata: blogger che scrivono gratis sull'Huffington Post. Ma non ho avuto il coraggio di fiondarmi qui a dirvi la mia. Per la verità ci sto ancora ragionando, sui pro e contro di scrivere gratis per un sito di una simile portata. Rifletto chiaramente tanto - sempre?!? - sul discorso di fare il blogger o di scrivere per il web come professione. Però finora avevo pensato di non tediarvi più del necessario.
Voi conoscete Adriana che posta foto di scarpe, immagini dei suoi gatti, racconti di week-end e annunci di concerti di mio marito. Vi tedierei se "switchassi" questo blog verso i temi della rete? Temi della rete che, anche questo devo dirvi, trovo troppo spesso trattati in modo autoreferenziale. Ci sarà un altro modo per trattarli? Riuscirò a trovarlo? Magari aprirò un altro blog più tecnico? Non lo so. Oppure: se qualcuno che mi conosce come giornalista, blogger, web writer (ecc. ecc.) capita qui, rimarrà disorientato? Arriverà qui aspettandosi di trovare esclusivamente dati e statistiche sulla rete? Del resto questo è un blog personale, mica tematico. Ditemi la vostra, se volete. E se avete avuto il coraggio di arrivare fino in fondo, grazie.
Ehi... ma le fate? Beh, il post in stile Adriana di oggi sarebbe che all'ora di pranzo, andando a comprarmi la propoli per il mal di gola, mi sono comprata il Profumo delle fate. La storia del mio incontro con la linea delle fate di Erboristeria Magentina è particolare. Qualche anno fa andai ad intervistare una bravissima pittrice nella sua deliziosa casetta in un paese qui vicino. Lei era bellissima: capelli color mogano, lunghissimi, raccolti in un morbido chignon, e un gonnellone lungo decisamente originale. Ne ero folgorata. L'incontro con lei e il fotografo del giornale si è protratto per un bel po', e ad un certo punto ho dovuto chiedere dove fosse il bagno. Lì ho visto per la prima volta un prodotto con un nome meraviglioso: Olio delle fate. E subito sotto, scritto: Esalta la femminilità. Woooow! Mi è parso di aver scovato il segreto del fascino di quella splendida pittrice, e non ho potuto resistere. Appena tornata in città sono andata in erboristeria a cercare l'olio. Ne sono diventata dipendente. Così mi riconoscete? :-)

Voglio scrivere... di fate? (post verità)


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