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Voglio una regione normale

Creato il 10 ottobre 2012 da Patuasia

Si lamentano dell’attitudine centralista del Governo Monti che è la stessa attitudine centralista che si esercita a Palazzo Deffeyes con la differenza che Monti ha una squadra di Governo e Rollandin no. L’Union valdotaine ha sotto controllo tutto: l’autonomia è un diritto solo per i politici unionisti e i loro parassiti: l’autonomia per farsi gli affari loro. Sulle nostre testoline quasi svuotate da decenni di contributi e favori individuali a scapito del bene dell’intera comunità. Siamo italianissimi! Questa autonomia a uso e consumo del potere viene confermata dalla interpretazione che gli unionisti hanno del referendum: strumento democratico per eccellenza; dalle telefonate in campagna elettorale; dai ricatti e dalle promesse che circolano in tutti gli ambienti possibili; dallo sfruttamento smodato delle risorse e dell’ambiente (vedi alla voce: Luigi Berger, sindaco indagato per danni ambientali). L’autonomia è stata ed è il pretesto, per governare in libertà una regione. La Valle d’Aosta è infatti amministrata come un feudo. Una proprietà privata di pochissimi signori. Lo Stato è visto solo come un debitore nei confronti della Storia. Meno soldi ci arrivano e più le voci di un attacco alla nostra diversità si fanno forti e arroganti. Nessuno dei politici si è mai domandato perché lo Stato non può più far pagare alle altre regioni i costi dei nostri sprechi? Ovvio, perché sono finiti i tempi delle vacche grasse e, per quanto pochi possano essere i soldi elargiti, gli italiani della porta accanto di noi e dei nostri privilegi che, storia a parte, sono percepiti come tali, ne hanno le palle piene! Caveri esprime preoccupazione per la tenuta democratica del nostro Paese? Chiede all’Europa che vigili sulle scelte italiane? Ma chi dovrebbe mai dargli ascolto? Chi è Caveri? Un consigliere regionale con uno stipendio fra i più alti d’Italia! Un politico responsabile della programmazione RAI regionale: un conflittino di interessi di poco conto, se misurato con quello di Berlusconi, ma certo non così in linea con i principi di democrazia. Che la riforma costituzionale arrivi. Che ci commissariassero pure: fra feste di san Giorgio e Giacomo, del peperoncino, della capra, della mozzarella, delle batailles des reines, giusto per citare solo alcuni dei vari serbatoi di voti unionisti, e gli innumerevoli sprechi di denaro pubblico non possiamo far altro che chiedere scusa e provare vergogna.


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