Voglio una vita spericolata...

Creato il 08 aprile 2014 da Junerossblog
...ovvero: riflessioni di una lettrice super-identificativa

Direttamente dalla scrivania di Lucilla
Premetto subito una cosa: raramente riesco ad immergermi nella lettura di qualsivoglia libro senza immedesimarmi in qualcuno dei protagonisti. È proprio una necessità, devo calarmi nei panni di uno dei personaggi e farlo mio, altrimenti non riesco a gustare la lettura; eccomi perciò protagonista di una serie infinita di storie, ora come eroina ora come antagonista. E non funziona solo per i romanzi: mi identifico anche nei protagonisti dei film! Per dire, guardando "Jane Eyre," sospiravo all'unisono con la protagonista, sdegnandomi per le sue peripezie. Davanti a "King Arthur" mi identifico con re Artù in persona (lo ammetto, la regina Ginevra mi è sempre stata cordialmente sugli zebedei, forse per la sua innata tendenza a farsi regolarmente rapire come un sacco di patate.)
L'immedesimazione mi riesce meglio, paradossalmente, con i romanzi in costume: probabilmente per l'inconscio (ma non Troppo) desiderio di indossare tunica e stola, oppure una crinolina....
Ecco il problema: i contemporanei. Con questi, L'immedesimazione non funziona. Non riesco a figurarmi nelle vesti di una eroina dei nostri giorni, troppo estrema, troppo factotum, troppo.... Tutto!
Basta prendere uno dei libri della Leigh: eroine muscolari, tutte d'un pezzo e che pezzo, gente che la sera tira tardi davanti a damigiane di alcool, si scatena in discoteca indossando mini inguinali e poco altro, che poi trova il tempo e il fiato per fare sesso selvaggio per tutta la notte con maschioni instancabili e dotati di fantasie tanto perverse quanto improbabili....
Io, dal basso della mia esperienza quotidiana, non posso competere neanche con la fantasia: come faccio ad identificarmi con 'ste manze selvatiche, anzi, con queste bufale sbuffanti? Sono una donna normale, un giro di tapis- roulant in palestra basta a farmi chiedere pietà, non bevo nulla di più alcolico della coca-cola e alla sera il massimo dell'erotico è un bel pigiamone felpato con calzinoni coordinati.
Davanti a un romanzo con eroine di questo tipo entro in crisi, ecco. E poi, quando mai succede di incontrare uomini come quelli che sono descritti in questi libri? Marcantoni dal metro e novanta in su, palestratissimi, fighissimi.... Tutti "issimi!" E poi superimpegnati: se non sono agenti segreti, allora sono gente che fa parte di corpi speciali e si mettono contro criminali pericolosissimi, che puntualmente cercano di rifarsi degli smacchi subiti sulle compagne dei suddetti superuomini. E qui subentra lo sconforto: che vita vuota, che vuota vita, nessun narcotrafficante mi ha mai perseguitata, nessun criminale internazionale mi ha mai concupita, neanche un banale rubagalline che mi abbia corteggiata. Perfino la signora Fletcher rimedia un cadavere a puntata, vogliamo mettere? Con chi mi identifico?
Ecco perché non riesco ad immedesimarmi nei romanzi della Leigh o contemporanei in genere. Molto meglio la patina rassicurante di un regency, o un emozionante medievale per sognare. A quei tempi, magari, gli eroi erano merce più abbordabile. Oddio, è vero che non ho mai incontrato neanche un duca che aspirasse alle mie muliebri grazie, ma magari un barone potrei anche riuscire a figurarmelo. Mi accontenterei anche di un baronetto....
Ecco, è solo un divertimento e una presa in giro delle mie manie letterarie.
A presto

Lucilla


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